
- “Il Regno Unito ha ritirato due immagini pubblicitarie del rinomato marchio di moda Zara per aver mostrato alcune modelle che “apparivano troppo magre, e in maniera non sana””. Quindi mi aspetto che, a breve, anche le pubblicità con le modelle “curvy”, se non proprio obese, vengano ritirate dal mercato e segnalate perché l’eccesso di peso, come sappiamo tutti, può avere tremendi effetti sulla salute. Forse più della magrezza. No?
- Sigfrido Ranucci sarebbe indagato? Sti cavoli. Il centrodestra dovrebbe imparare ad applicare agli altri il principio di innocenza come richiede per i propri inquisiti. Non mi sta simpatico, il conduttore di Report. Ma non bisogna gioire per l’indagine o condannarlo prima del tempo. Si chiama garantismo, ma quello vero.
- Qualche giorno fa segnalai che in Valtellina è stata ristrutturata una chiesetta sperduta in cima alla montagna utilizzando i fondi del NextGenerationUe domandandomi quale investimento fosse per i giovani odierni spendere soldi per una improduttiva opera del genere. Sono stato sommerso di insulti. Questo perché siamo un Paese veramente folle: critichiamo il governo che investe 13,5 miliardi di euro per costruire un Ponte, quello sullo Stretto, che ridurrà tempi e costi di transito e collegherà la più bella regione d’Italia al resto della Penisola; però poi nessuno osa dire nulla se buttiamo denaro a fondo perduto in bonus inutili e ristrutturazioni senza alcun ritorno d’investimento.
- Annettere Gaza sarebbe forse un errore. Ma mi dispiace dire che, da che mondo è mondo, le guerre finiscono solo in due modi: con la resa incondizionata di uno dei due o con la vittoria schiacciante dell'altro. Il che significa, in entrambi i casi, distruzione, morti, fame. Pensate alla seconda guerra mondiale, a Dresda, a Hiroshima e Nagasaki; pensate al Vietnam, all'Afghanistan, alle guerre mai concluse che si trascinano per decenni. C'è una soluzione per la Striscia? Non nel breve periodo. Ma forse la migliore sarebbe l'intervento militare internazionale che governi quei territori abbastanza a lungo per permettere una ripresa economica all'area combattendo con la repressione ogni tentativo di rinascita dei terroristi di Hamas. Parlo di un intervento vero, non come le sentilelle dell'Unifil tra Libano e Israele. La vera domanda è: c'è forse qualche governo nel mondo disposto a sacrificare migliaia di soldati, e chissà quanti ne morirebbero, per estirpare i jihadisti da quel territorio? No, non credo. Ecco perché nessuno interviene davvero.
- Il Wall Street Journal ha scoperto questa storia pazzesca: una coppia di cinesi risulta “papà e mamma” di 22 bambini tutti nati da gravidanze surrogate. Il dubbio degli investigatori e che poi li vendano, anche se loro sostengono che li abbiano fatti nascere per amore e per avere una famiglia numerosa. Poco importa quale sia la verità, al netto delle stranezze che il quotidiano racconta (madri surrogate convinte di aiutare una coppia infertile e senza altri bambini, assenza dei genitori al momento del ritiro del figlio, bimbi lasciati a tre tate, ecc ecc): il punto è che in qualche modo, e senza violare apparentemente alcuna norma, in California due signori hanno prodotto 22 bambini con altrettanti madri a cui hanno sborsato migliaia di dollari. E questo, a casa mia, non si chiama progresso né altruismo né amore. Ma fabbrica di neonati.
- Sia lode anche a Carlo Nordio che difende la sua capo di gabinetto e si assume tutte le responsabilità politiche e giuridiche del caso Almarsi.
- Leggo questo pezzo di Repubblica in merito alla “porta dell’inferno”, ovvero un cratere creato dall’Urss (maledetti comunisti…) cercando petrolio e che in pratica da decenni brucia metano come fosse un enorme braciere a cielo aperto. Scrive il collega di Rep: “Secondo rari rapporti scientifici, il contributo di Darvaza alle massicce emissioni di metano del Turkmenistan rimane marginale, ma il cratere è un simbolo di catastrofe ambientale”. Scusate: ma se è “marginale” il suo impatto sulle emissioni di metano, perché sarebbe una “catastrofe ambientale”?
- Stupendo: Le Figarò segnala che sempre più pensionati francesi scelgono l'Italia per riposare le terga dopo una vita di lavoro perché qui la situazione economica è migliore e, soprattutto, c'è più stabilità politica. Vallo a dire a Macron, ai suoi tifosi nel Belpaese e a chi racconta un'inesistente democratura. I pensionati francesi non vi credono.
- Il Pd chiede che la Fifa faccia qualcosa per impedire la partecipazione di Israele alle qualificazioni per i Mondiali di Calcio. L’Italia dovrà giocarci contro e i dem chiedono “un segnale”. Dice Mauro Berruto: “Dal dopoguerra, 17 nazioni sono state estromesse o sanzionate, compresa la Russia che ha occupato l’Ucraina. Invece, è come se Gaza non esistesse”. Esatto, infatti l’errore è avvenuto prima, con la Russia e le altre 16 nazioni. Lo sport è lo sport e va tenuto separato dalla politica, punto. Bisogna riportare la Russia nelle competizioni mondiali, tenere Israele e pure l’Iran che, a dirla tutta, non mi pare governata da un manipolo di santoni.
- Repubblica scrive una cosa orripilante. La seguente: “Quasi tutti i giocatori della nazionale che affronterà gli azzurri hanno fatto il militare oppure sono riservisti. La percentuale di atleti contrari, almeno pubblicamente, alla politica di Netanyahu è pressoché pari a zero”. Embé? Che forse fare il militare per il proprio Paese e non essere contrari all’attuale premier diventa automaticamente una prova del sostegno al presunto genocidio? Guardate che fare questo parallelismo è tremendo, pericoloso, sensibilmente razzista. Nel senso che considera tutti gli israeliani, solo perché riservisti, complici del presunto reato che si sta consumando nella Striscia. Che pena.
- La partita tra Betis Siviglia e Como finisce in rissa. Ed era un’amichevole. Fosse per me, evento ufficiale oppure no, i colpevoli andrebbero sanzionati. Ma per bene.
- Sarà solo un caso, ovviamente. Però... A Giulia Cecchettin, uccisa da un giovane bianco patriarcale, hanno dedicato milioni di prime pagine. La storia della povera marocchina di 46 anni uccisa a coltellate dall’ex compagno, invece, Repubblica l’ha relegata tra “i fatti del giorno” in fondo alla pagina. Sarà che il killer è pure lui marocchino?
- Detto questo, pare che l’uomo fosse già stato raggiunto da un provvedimento di divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico. Ma che questo non sia stato applicato per motivi tecnici. Poi a luglio il giudice ha ordinato l’arresto in carcere, ma essendo senza fissa dimora non sono riusciti a pizzicarlo. E così, a causa folle incapacità attuativa dello Stato, una donna è morta.
Questo ci dimostra che non servono nuove leggi sui femminicidi, serve di applicare le norme che già ci sono.- Resta il fatto che in un Paese democratico, come Israele, i generali possono anche dire la loro ma poi devono eseguire gli ordini del potere politico democraticamente eletto. Altrimenti siamo vicini al golpe.