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"Farlocchi, non li sopporto". Così Santoro fa a pezzi Fazio e Annunziata

Il giornalista smonta la narrazione sul martirio televisivo di Fazio e Annunziata. "Erano il perno di una Rai da sempre fatta di esclusioni e di pensiero omologato"

"Farlocchi, non li sopporto". Così Santoro fa a pezzi Fazio e Annunziata

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Fazio e Annunziata? "Non sopporto nessuno dei due". Altro che tele-martirio, per Michele Santoro l'addio dei due conduttori alla Rai è da leggersi in tutt'altra ottica. Su La7, il giornalista non le ha mandate a dire quando Giovanni Floris gli ha chiesto di commentare le recenti vicissitudini di Viale Mazzini, soprattutto in riferimento alle uscite di scena dei due volti di Rai3. "Innanzitutto le narrazioni di Fazio e di Annunziata sono sempre un po' farlocche", ha subito attaccato l'ex mattatore di Annozero e Servizio pubblico, offrendo poi un eloquente e polemico excursus sui due.

Santoro fa a pezzi Fazio

"Fazio ha detto che è stato 40 anni ininterrotti in Rai e giustamente Daniele Luttazzi ha ricordato che non è vero, perché lui lasciò l’azienda per andare a lavorare a La7, che all'epoca era proprietà di Telecom. Non fece nemmeno una puntata, quella esperienza si concluse e andò via con una paccata di miliardi", ha affermato Santoro a diMartedì. Il conduttore ha poi riferito di quando Roberto Colaninno, ex patron di La7, lo convocò per coinvolgerlo nel progetto di una tv antiberlusconiana, idea poi abbandonata. Fazio - ha continuato - "uscì da questa avventura devastato, anche se era molto più ricco di prima. Ma il vero problema è: come è rientrato in Rai nel 2003? Io non rientrai in Rai, lui sì". Domanda velenosetta, alla quale Michele ha risposto così, rivolgendosi a Floris: "Non ci è rientrato per i buoni uffici del suo agente che è anche il tuo (Beppe Caschetto, ndr) ma perché la politica ha voluto che lui tornasse".

L'affondo su Annunziata

Da segnalare, qui, il tentativo di Floris di spegnere la polemica. "Ma che cambia? Così diventa tutto un gossip...", ha chiosato il giornalista. Ma Santoro non si è trattenuto e anzi ha rincarato la dose soffermandosi pure su Lucia Annunziata. "No, non è affatto gossip! Perché nel momento in cui Annunziata lascia la Rai dicendo che non è d'accordo col governo, uno deve anche ricordare che lei è stata presidente di garanzia della Rai quando a governare c'era Berlusconi. Per 24 ore è stato presidente di garanzia Paolo Mieli, il quale disse che avrebbe accettato l’incarico solo se avesse potuto far tornare a lavorare in Rai Enzo Biagi, Daniele Luttazzi e me. Dopo 24 ore Paolo Mieli si dimise e gli subentrò Lucia Annunziata", ha proseguito il giornalista salernitano.

E Floris, quasi deluso, lo ha rintuzzato di nuovo: "Ma che cambia? Stai parlando con acrimonia dei tuoi colleghi". A quel punto Santoro è partito nuovamente a testa bassa: "Non c'entra l'acrimonia. C'entra il fatto che questi due colleghi sono stati il perno intorno al quale è ruotata una politica culturale in Rai fatta di esclusioni degli altri e di ammazzamento del pluralismo e della diversità (...) E questo pensiero diverso è fuori oggi, ma lo era anche prima, quando Annunziata e Fazio erano al centro del babà".

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