Nudi in mezzo alla strada: l'ultima follia degli eco-vandali

Legati con delle catene, alcuni giovani di Ultima Generazione si sono seduti in via del Tritone, a Roma, con scritto sulla schiena "stop fossile"

Nudi in mezzo alla strada: l'ultima follia degli eco-vandali

Ai vari blitz messi in atto dagli eco-vandali di Ultima Generazione mancava solamente l'esibizionismo delle loro nudità. Questa mattina, infatti, sette militanti di questo pseudo-fenomeno "culturale" hanno pensato bene di bloccare il traffico in via del Tritone, nel cuore di Roma. Legati assieme con delle catene, i giovani si sono messi seduti a terra a petto e seno nudo sulle strisce perdonali del semaforo di Piazza Barberini, alla fine della via, con scritto sulla schiena "stop fossile". L'ennesima protesta plateale è rivolta (chi l'avrebbe mai detto) contro il governo perché, sull'ambiente, continuerebbe "ad assistere imperturbabile alla morte dei propri cittadini a causa di eventi meteorologici estremi e ad alimentarne la causa, foraggiando senza scrupoli l’industria del fossile".

Il blocco è durato pochi minuti, in breve tempo sono arrivate sul posto le forze dell'ordine, che hanno spostati i manifestanti dalla carreggiata: e così la circolazione è ripresa normalmente. I ragazzi sono stati fermati e identificati. Nelle prossime ore potrebbe scattare (ancora una volta) una denuncia e una multa nei loro confronti per manifestazione non autorizzata e blocco stradale. "La disobbedienza civile non violenta è nuda, come i nostri corpi: ma è naturale. La nudità dell'incompetenza, dell'arroganza, dell'inazione del Governo, al contrario è scandalosa e oscena. Ancor di più di fronte al dramma che in queste ore stanno vivendo tante famiglie e imprese dell'Emilia Romagna", sostengono gli eco-vandali.

Dal punto di vista dello scalpore suscitato, probabilmente quella di oggi è la protesta più forte che il movimento ambientalista ha deciso di inscenare. Una delle attiviste in strada oggi ha spiegato: "Sono terrorizzata da quello che porterà con sé lo scarseggiare del cibo e dell'acqua, la distruzione dei nostri territori e delle nostre case, l'impoverimento massivo delle persone, gli enormi flussi migratori e il dilagare di nuove malattie. Un accentuarsi di tutte le disparità: di razza, genere, classe sociale, abilità, orientamento sessuale, età. Davanti a questa prospettiva mi sento estremamente vulnerabile - è la terribile e confusionaria prospettiva vaticinata dalla militante -. Molto di più di quanto mi possa sentire con il mio corpo mezzo nudo, a bloccare una strada. Preferisco vedermi a fare tutto ciò che è possibile, con il mio corpo e in modo nonviolento oggi, che vedermi a lottare o difendermi per un pezzo di pane domani".

Pochi giorni fa una eco-vandala toscana aveva dichiarato che tutte queste iniziative fossero solo delle "bischerate". Davanti a certi esibizionismi, il termine utilizzato da questa rappresentante è anche fin troppo eufemistico.

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