Occhio a vendere online: ecco che fine fanno le vostre foto

Alcune utenti di Vinted hanno ricevuto messaggi a sfondo sessuale da numerosi compratori che si fingevano interessati. Le loro foto erano state pubblicate su un canale Telegram di contenuti per adulti

Occhio a vendere online: ecco che fine fanno le vostre foto
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Anche una semplice e banale azione come quella di vendere alcuni vestiti usati può diventare l’ennesima occasione per vedere le proprie foto pubblicate online senza alcun tipo di consenso. È questo quello che è successo ad alcune utenti di Vinted – la famosa app di shopping – che hanno cominciato a ricevere un numero insolito di messaggi a sfondo sessuale da parte di utenti che inizialmente si fingevano interessati a comprare i capi.

Un racconto confermato da molte ragazze che coinvolge molti Paesi europei tra i quali soprattutto la Germania ma anche l’Italia e la Francia. “Ce ne sono così tanti che ormai faccio fatica a trovare i veri compratori. Ho la sensazione che la piattaforma sia cambiata molto” ha detto Bella, un'utente ventiseienne di Vinted, al telegiornale Tagesschau. Molte delle loro foto, infatti, erano state pubblicare – senza alcun consenso delle dirette interessate - su un canale Telegram chiamato “Girls of Vinted”. Il trucco era tanto sporco quanto efficace: le foto degli abiti indossati dalle donne venivano rubate e pubblicare sul canale Telegram creato a giugno dello scorso anno. Per la testata Süddeutsche Zeitung, che ha partecipato all'indagine insieme anche alle emittenti Norddeutscher Rundfunk e Westdeutscher Rundfunk, delle 130 utenti di Vinted identificate, la maggior parte sono italiane. “A me è capitato tante volte di essere contattata da user francesi con nomi femminili e che, facendo finta di essere interessati ai vestiti, chiedevano le foto da indossato avanti e dietro sennò non avrebbero acquistato. E al no diventavano sempre più insistenti con decine di messaggi”, scrive un'utente commentando su TikTok.E la risposta dell’amministratrice del gruppo Telegram continua a non convincere. "Pubblichiamo semplicemente post pubblici, le donne ottengono più visibilità e vendono meglio", ha spiegato l'amministratrice. Insomma, secondo Sara, l’admin di Girls of Vinted, sarebbe tutto normale. “Non è mai stato fatto nulla di male; era semplicemente pubblicità gratuita”, conclude l’amministratrice incalzata da alcune testate tedesche.

La replica di Vinted è arrivata puntuale. Attraverso uno statement ufficiale l'azienda ha fatto sapere di essere "consapevole" delle "sfide contro cui tutte le piattaforme online – siano esse marketplace C2C o social network – devono affrontare per garantire la sicurezza degli utenti". Inoltre ha aggiunto: "Ci rammarica profondamente venire a conoscenza di esperienze negative da parte dei nostri membri e prendiamo questi episodi molto seriamente. Ci impegniamo costantemente a offrire la migliore protezione possibile alla nostra community, adottando misure per prevenire comportamenti inappropriati – incluso il blocco delle persone dalla nostra piattaforma. I nostri sistemi vengono regolarmente rivisti e potenziati per prevenire tali episodi e interveniamo con rapidità quando si verificano". Da qui sono arrivate alcune assicurazioni. "Abbiamo una politica di tolleranza zero verso comunicazioni indesiderate o a sfondo sessuale su Vinted. Non appena veniamo a conoscenza di tali contenuti, questi vengono immediatamente rimossi – sia tramite i nostri strumenti e tecnologie, sia in seguito a segnalazioni da parte di altri utenti. I membri possono segnalare direttamente contenuti inappropriati o sessuali, richieste di foto personali o informazioni private, commenti sull’aspetto o sul corpo, o qualsiasi altro feedback inappropriato tramite i nostri strumenti, consentendoci di analizzare la situazione e adottare le misure appropriate", si legge.

E nel caso specifico conclude: "Nel caso in cui immagini o dati personali siano stati copiati e pubblicati su siti web di terze parti, consigliamo fortemente ai nostri membri di contattare direttamente tali siti per segnalare la pubblicazione non autorizzata e richiederne la rimozione".

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