Patriarcatoh, banane milionarie, Ramy. Le parole della settimana

Dal Corvetto alla misandria woke in Rai, passando per il patriarcatoh: la settimana raccontata in parole

Patriarcatoh, banane milionarie, Ramy. Le parole della settimana
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Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcune della parole che hanno risuonato in questa settimana viste attraverso un filtro a colori

Ramy

Si può provare dolore per una famiglia che perde un figlio diciannovenne e nello stesso tempo rabbia per un mondo marginale che sta andando completamente fuori controllo? Si può far convivere la pietà umana per la morte di un adolescente con il desiderio che arrivi il pugno duro contro la criminalità che ha incendiato la notte di Corvetto? Io penso che di fronte alla vicenda di Ramy Elgaml, il ragazzo morto durante un inseguimento delle forze dell’ordine, siamo chiamati a questo difficile equilibrio: pretendere che il crimine sia spazzato via senza tentennamenti e che nessuno possa mettere a ferro e fuoco un quartiere, ma senza perdere il più profondo senso di umanità.

Banane milionarie

E così è stata venduta per 6.2 milioni di dollari “Comedian”, la banana di Cattelan attaccata al muro con lo scotch. L’ha comprata un miliardario cinese che ha detto: “Nei prossimi giorni la mangerò”. Forse pensava di essere in un costosissimo negozio di frutta e verdura. Questi nuovi ricchi non comprano perché sono interessati all’arte, ma perché pensano di partecipare a mondi esclusivi. Non serve un dottorato di ricerca in storia dell’arte per capire che c’è qualcosa che non va e che gli spazi dell’arte sono occupati abusivamente da qualcosa che con l’arte ha ben poco a che fare. E dire che basterebbe rimettere al centro la parola che ha fatto da bussola per tutte le arti da quando esistono sino alle avanguardie novecentesche e tutto tornerebbe al suo posto. E la parola, oggi così tabù, è semplicemente “bellezza”.

Brics

In questi giorni, con il tentativo di cambiare il sistema finanziario SWIFT, si torna a parlare di Brics, che non sono più solo Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ma una nuova realtà geopolitica che da sola comprende già ora il 46% della popolazione mondiale e che potrebbe arrivare a rappresentarne il 60%. Con gli equilibri mondiali che continuano a cambiare, come europei siamo chiamati a crescere nella consapevolezza che il futuro che ci si apre di fronte sarà sempre meno unipolare e sempre più multipolare e non si può far finta che i Brics non esistano. Tantopiù ora che Trump ha espressamente dichiarato la sua intenzione di concentrarsi sull’America. Noi italiani abbiamo una storica amicizia culturale con tre dei principali attori – Brasile, Russia e Cina – e forse questo è il momento di tornare a ricordarlo.

Patriarcatoh

E anche quest’anno si è celebrato il rito della giornata contro la violenza sulle donne. Ed è un gran peccato che un momento che potrebbe farci riflettere seriamente su un tema così delicato come la violenza contro le donne si sia ancora una volta trasformato in un rito stanco e ipocrita. Teatrini mediatici con orfani di ideologie perdute che si aggrappano alla nuova ideologia woke. Al centro sta sempre l’imputato, per il quale è già emessa la condanna: il patriarcato. Poco importa che basti una voce come quella di Ricolfi per ricordare che in Italia il patriarcato non esista, serve un nome dietro a cui nascondere il vero nemico: il maschio bianco. Benvenuti nell’era del patriarcatoh.

Misandria woke in Rai

Vogliamo pensare sia stata una svista, un errore. E attenderemmo la rettifica. Ma le parole della giornalista Sara Mariani sulla Rai ad Agora Weekend sono molto chiare nella sua domanda a Gino Cecchettin: “Cosa dobbiamo fare perché i figli, i maschi bianchi, di figli così ce ne siano di meno?”. Dietro a questa domanda c’è tutta l’ideologia woke, con il suo continuo colpevolizzare i maschi bianchi. Perché sennò specificare che Turetta era maschio ed era bianco? Sui social c'è stata un'esplosione di reazioni, tra cui quella del ministro Salvini. Subito si sono alzati scudi a difesa della giornalista: lei ha subito attacchi sessisti (mentre le sue parole non lo sarebbero), mentre il woke sarebbe solo una parola della destra. Attendiamo un chiarimento da parte della giornalista.

Amichettismo radical chic

Emblematica la vicenda di Chiara Valerio, l’“intellettuale di riferimento di Elly Schlein”. In Italia funziona così: se crei un sistema di amici con cui scambiare cortesie, finisce che vinci premi e diventi un grande intellettuale.

Poi basta questo a far vivere quella magia artistica che dovrebbe essere la letteratura? Dopo essere riuscita persino a invitare un filosofo accusato di violenza dalla compagna a un festival dedicato alla Cecchettin – ma d’altra parte sarà suo amico e questa è l’unica cosa che pare contare – ora molti intellettuali della sinistra si ribellano al suo strapotere. Il sistema costruito dalla Valerio si ritrova tarlato e crepato, perché l’amichettismo non basta. Non si reggono a lungo i colossi con i piedi d’argilla.

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