Gli anti-Salvini avevano trasformato quel dito medio in un indice di gradimento. Come se il presunto gestaccio avesse una qualche rilevanza o potesse davvero incidere nel dibattito pubblico. Così, il giovane medico ritratto in una foto social accanto al leader leghista era diventato una sorta di paladino proprio per quella sua mossa (involontaria o meno, non si è ancora capito). Repubblica, ad esempio, ci si era buttata a capofitto, parlando addirittura di "caso". Roba da fermare le immaginarie rotative a fronte di quell'imperdibile notiziona. "Il gesto è talmente netto che era difficile non notarlo", aveva annotato il quotidiano, forse dopo aver mandato l'immagine al Var.
Dito medio all'Avis, Salvini spegne la polemica
A sinistra qualcuno probabilmente si aspettava forse un "dito medio-gate", con chissà quale reazione da parte del vicepremier. Ebbene, dopo 48 ore di chiacchiericcio il "caso" si è spento. Con buona pace di Repubblica, di Selvaggia Lucarelli (che aveva subito rilanciato la curiosa foto) e degl utenti social appassionati al genere. Il colmo è che a chiudere la vicenda è stato proprio Matteo Salvini, costretto a esprimersi su quel dettagalio fotografico di cui forse nemmeno si era accorto, prima che glielo facessero notare. Il leader leghista, su Instagram, ha infatti parlato di "inutili polemiche" e ha auspicato che per il giovane medico con il dito birichino non venga preso alcun provvedimento.
"Non serve nessun provvedimento nei confronti del sanitario Avis, che svolge un lavoro fondamentale con tutti i suoi colleghi e i volontari. Spero che queste inutili polemiche servano ad avvicinare qualcuno al dono del sangue, e che alle tante (troppe) parole seguano altrettante (mai troppe) donazioni per aiutare qualcuno che soffre", ha scritto Matteo Salvini sui social a commento di uno zoom fatto provocatoriamente proprio sul tanto discusso dito medio. La precisazione del ministro è arrivata dopo che il direttore Generale di Avis Milano aveva spiegato che il giovane medico si sarebbe assunto la responsabilità del suo "gesto inqualificabile" ma in realtà dubbio.
"Tutti coloro che si sono consumati alla vicenda saranno altrettanto puntuali nel consumare un po' del loro sangue? Noi li accoglieremo a braccia aperte, anche la signora Lucarelli se lo vorrà, come abbiamo sempre accolto Salvini, da quando accompagnava il papà a donare e poi dai 18 anni per 88 volte, come accogliamo tutti i nostri donatori", aveva aggiunto il responsabile di Avis Milano. Chissà se qualcuno, anche tra i polemisti da tastiera, accoglierà l'appello.
Non è la prima volta che le donazioni di sangue di Salvini diventano motivo di polemica.
In passato i detrattori avevano accusato il leader leghista di pubblicizzare il suo gesto a fini propagandistici, dimenticando però che quella scelta non ha colori politici ed è anzi un bene che venga promossa per la sua utilità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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