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Università, carriera e guadagni: l'analisi a un anno dalla laurea

I dati di Almalaurea, il consorzio che analizza i percorsi degli studenti sul fronte accademico e lavorativo

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Pur essendo spesso considerata un ripiego da parte di chi non vuole o non può, anche per questioni economiche, proseguire gli studi fino a quella "magistrale", anche la laurea triennale è in grado di aprire la via a diverse opportunità per gli studenti.

Ovviamente tutto dipende dal titolo conseguito e dall'ambito professionale a cui si può avere accesso, ed è Almalaurea a chiarire in un suo recente rapporto quali sono le facoltà a dare le maggiori possibilità lavorative nel nostro Paese in questo preciso momento storico. Secondo il documento redatto dal Consorzio interuniversitario, sono principalmente quattro i settori in cui gli ex studenti riescono in genere a trovare subito lavoro dopo la laurea triennale, vale a dire le professioni sanitarie, la scienze giuridiche, l'informatica e l'educazione.

I dati migliori

Dopo un anno dal conseguimento del titolo accademico ben 7 studenti su 10 trovano un'occupazione stabile nel settore sanitario: per chi prosegue verso la laurea magistrale come studente lavoratore (il 5,2%) la percentuale sale fino al 78,5%.

Non solo occupazione ma anche stipendi di una certa consistenza, dato che chi intraprende il percorso delle professioni sanitarie può puntare a uno stipendio medio mensile netto di 1.559 euro, il picco a livello nazionale a un solo anno dalla laurea. Entrando più nel dettaglio, i tassi occupazionali vanno dall'85,8% dell'assistente sanitario all'85,4% del terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, all'85,1% dell'igienista dentale, all'84,8% dell'infermiere fino all'84,5% del tecnico di radiologia e all'84,2% del terapista occupazionale.

Sul secondo gradino del podio delle lauree triennali con maggiori possibilità lavorative vi sono le scienze giuridiche: a un anno dalla laurea il 60% degli studenti trova un'occupazione. Numerosi quelli che scelgono di proseguire verso la "magistrale" (il 14,6%). Lo stipendio medio netto cala rispetto alle professioni sanitarie: si parla di 1.322 euro mensili, ovvero di circa 200 euro in meno.

Terzo posto per informatica e tecnologie It, anche se sono in pochi a fermarsi alla triennale scegliendo di lavorare subito. L'impiego arriva al 59,1% dei laureati, ma solo il 41,4% lavora e basta, mentre il 17,7% va avanti con gli studi. Lo stipendio netto medio mensile per chi ottiene un titolo nell'informatica è di 1.426 euro.

Il 58% degli studenti di educazione e formazione trova subito lavoro dopo la triennale. A fermarsi e decidere di lavorare e basta è "solo" il 34,5%, mentre il 23,5% sceglie di proseguire verso la "magistrale". Nettamente più bassa la retribuzione media mensile netta, che oscilla tra gli 800 e i 1000 euro.

I numeri meno incoraggianti

Quali sono i titoli a offrire meno opportunità? Secondo i dati del report di Almalaurea sono i laureati nel settore scientifico: solo il 24,9% del totale trova lavoro un anno dopo il titolo, mentre il 14,2% continua a studiare lavorando al contempo. Non bene psicologia e scienze umanistiche. Nel primo caso il 27,1% degli studenti trova lavoro a un anno dal titolo, e solo il 7,5% di questi sceglie di lavorare e basta. In ambito umanistico trova lavoro il 27,5% degli ex studenti.

Chi trova occupazione nel settore dell'ingegneria industriale e dell'informazione è appena il 27,3%: la maggior parte degli studenti studia e lavora, meno numerosi coloro che decidono solo di lavorare a tempo pieno.

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