“West Nile, ad agosto il picco dei contagi, ma numeri migliori degli ultimi anni"

Intervista a Federica Iapaolo, medico veterinario del Centro di Referenza Nazionale per le malattie esotiche degli Animali (CESME)

“West Nile, ad agosto il picco dei contagi, ma numeri migliori degli ultimi anni"
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L’attenzione sul virus West Nile, un’infezione trasmessa dalle zanzare che ormai da anni è diventata endemica in molte aree del nostro Paese, resta alta. In Italia, la circolazione del virus è monitorata attraverso un sistema di sorveglianza integrata che coinvolge il settore umano, veterinario ed entomologico, permettendo di individuare i casi e valutare i rischi per la salute pubblica.

Negli ultimi anni, complice il cambiamento climatico e l’ampliamento delle aree di diffusione, il virus ha interessato un numero sempre maggiore di regioni, spingendo gli esperti a rafforzare le strategie di prevenzione e monitoraggio.

Per fare chiarezza sull’evoluzione della diffusione del virus West Nile in Italia, sulle misure di prevenzione e sui rischi per la popolazione, abbiamo intervistato la dottoressa Federica Iapaolo, medico veterinario del Centro di Referenza Nazionale per le malattie esotiche degli Animali (CESME) presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise che fa parte della Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali Italiani

Dottoressa Iapaolo, è possibile prevedere quanto aumenteranno i casi di West Nile nelle prossime settimane?

“No, non è possibile, ma considerando l’andamento storico dei dati di positività complessivamente confermate nell’ambito della sorveglianza integrata (veterinaria, umana ed entomologica), sappiamo che il maggior numero di essi si registra tra luglio e agosto. Si prevede quindi un aumento del numero dei casi sebbene a oggi esso risulti contenuto rispetto quello riportato, nello stesso periodo, negli ultimi tre anni”.

Si può prevedere il picco?

“Sulla base di quanto osservato nel corso degli anni scorsi, in Italia il picco del numero di casi si raggiunge ad agosto. Tuttavia in alcune stagioni caratterizzate da una circolazione del West Nile Virus particolarmente intensa come il 2018 e il 2022 il picco è stato raggiunto a luglio. La distribuzione temporale dei casi confermati ad oggi sembra mostrare un andamento in linea con quello delle altre stagioni”.

La recente diminuzione delle temperature potrebbe avere un effetto positivo e favorire un rallentamento della diffusione?

“In generale è difficile valutare come le oscillazioni metereologiche localizzate e nel breve periodo possano influenzare le dinamiche di popolazione delle zanzare. Tuttavia, dal momento che siamo nel pieno della stagione vettoriale, è poco probabile che l’abbassamento delle temperature registrato negli ultimi giorni possa avere un effetto tale da limitare l’attività delle zanzare e quindi influenzare la trasmissione del virus nel lungo periodo”.

Il virus è endemico dal 2008. Perché rispetto al passato sono state interessate un maggior numero di regioni?

“Per quanto riguarda la distribuzione spaziale dei casi, non si riscontrano anomalie rispetto a quanto osservato negli ultimi anni. Infatti già da qualche anno, così come avvenuto in altri paesi Europei, si è osservato un ampliamento dell’areale di distribuzione dell’infezione con il progressivo coinvolgimento delle regioni dell’Italia centro meridionale oltre che quelle del bacino padano. I risultati preliminari di studi che stiamo portando avanti per approfondire le conoscenze sulla rete di migrazione degli uccelli sul territorio nazionale e il profilo genetico dei ceppi isolati nei focolai nel tempo, supportano l’ipotesi secondo cui il virus nel corso degli anni si sia diffuso grazie agli spostamenti degli uccelli tra le varie regioni dove, in presenza di condizioni eco-climatiche favorevoli anche per i vettori ha dato origine a cicli di trasmissione locale”.

Quali accortezze si possono avere per cercare di proteggersi ed evitare le punture di zanzare che sono vettori del virus?

“Al momento non esiste un vaccino per l'uomo contro il virus West Nile pertanto è utile che i cittadini limitino le possibilità di contatto con le zanzare usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto nelle ore serali e notturne. E’ inoltre necessario utilizzare zanzariere alle finestre, svuotare frequentemente i vasi di fiori o altri contenitori con acqua stagnante in giardini e/o balconi. Per quanto riguarda gli equidi oltre a ridurre la possibilità di contatto vettore-animale attraverso l’uso di repellenti autorizzati per uso topico o ambientale sono disponibili in commercio vari vaccini per il WNV che hanno dimostrato una sufficiente efficacia e sicurezza negli animali adeguatamente vaccinati.

Il ricorso al vaccino è raccomandato per gli animali che nella stagione estivo-autunnale vengono movimentati in aree in cui è in atto la circolazione del WNV come ad esempio per la partecipazione a manifestazioni e competizioni sportive in aree infette”.

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