Caso Almasri, le accuse dei giudici contro il governo: "Scarcerato per timore di ritorsioni"

Il Tribunale dei ministri accusa Nordio, Piantedosi e Mantovano di aver aiutato consapevolmente Almasri dopo l'allarme dell'Aise. Relazione della giunta per l'Aula entro fine settembre

Caso Almasri, le accuse dei giudici contro il governo: "Scarcerato per timore di ritorsioni"
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"Sia i ministri Nordio e Piantedosi, sia il sottosegretario Mantovano erano perfettamente consapevoli del contenuto delle richieste di cooperazione inviate dalla Cpi e, in particolare, del mandato di arresto spiccato nei confronti dell'Almasri". Lo scrive il tribunale dei ministri nella richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del Guardasigilli Carlo Nordio, del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, del sottosegretario Alfredo Mantovano."Non dando corso a tali richieste il primo, decretando il secondo la formale espulsione del ricercato con un provvedimento viziato da palese irrazionalità e disponendo il terzo l'impiego di un volo Cai che ne ha assicurato l'immediato rientro in patria, hanno scientemente e volontariamente aiutato il predetto a sottrarsi alle ricerche e alle investigazioni della Cpi".

Il tribunale dei ministri nella richiesta di autorizzazione sottolinea poi come "tanto la legge di ratifica dello della CPJ, quanto la legge di attuazione e recepimento della convenzione sulla tortura pongono a carico degli Stati parte l'obbligo rispettivamente di arrestare e di estradare chi sia destinatario dì un mandato di arresto di un Tribunale internazionale, a seguito del provvedimento della Corte d'Appello di scarcerazione, Almasri non avrebbe mai potuto essere espulso, né tanto accompagnato in patria su disposizione di alte cariche dello Stato, quali il Ministro dell'Intento Piantedosi e il sottosegretario Mantovano, ciò risolvendosi in una chiara violazione delle norme internazionali".

Secondo i giudici del tribunale dei ministri a muovere le azioni del governo sarebbe stato il timore di ritorsioni e nelle "preoccupazioni palesate dal Prefetto Caravelli", direttore dell'Aise, "nell'ambito delle riunioni intercorse tra i vertici istituzionali, riferite a possibili ritorsioni per i cittadini e gli interessi italiani in Libia derivanti dal mantenimento in vinculis di Almasri".

Nelle carte si legge anche che a Nordio, Piantedosi, e Mantovano, viene contestato il reato di favoreggiamento personale aggravato. Il sottosegretario e ministro dell'Interno sono accusati anche di peculato aggravato, mentre al Guardiasigilli viene contestato il reato di rifiuto di atti d'ufficio aggravato.

Nelle 90 pagine di richiesta i giudici scrivono che Nordio avrebbe assunto un atteggiamento attendista, rimanendo fermo in attesa della decisione della Corte d’Appello. Pur concordando con altri vertici sull’eventuale espulsione di Almasri in caso di scarcerazione, il ministro non si sarebbe attivato nemmeno dopo la scarcerazione per dare seguito alle richieste di cooperazione della Corte penale internazionale.

Nello specifico le toghe contestano a Nordio anche il rifiuto di dare corso alle richieste urgenti inviate dalla Corte penale internazionale. Tra queste figurano l’arresto provvisorio e la consegna di Almasri in base al mandato della Camera Preliminare, l’esecuzione delle perquisizioni e dei sequestri di dispositivi utili alle indagini (come cellulari, smart card e memorie digitali) e la trasmissione rapida del materiale raccolto.

Nel documento del tribunale c'è poi un passaggio sul volo di stato usato per rimpatriare Almasri, e nello specifico si contesta l'uso dell'aereo della compagnia Cai per una finalità illecita" è stato "lo strumento attraverso il quale il reato di favoreggiamento è stato consumato".

Intanto il presidente della Giunta Devis Dori ha comunicato che l'Ufficio di Presidenza della Giunta per le autorizzazioni della Camera ha deciso all'unanimità i tempi dell'esame delle carte inviate dal Tribunale dando di fatto avvio ai lavori.

Entro la fine di settembre sarà pronta la relazione per l'Aula, si terranno almeno cinque sedute, durante le quali gli interessati potranno fornire i loro chiarimenti. Sia la Giunta che l'Aula esprimeranno tre voti distinti, con voto palese in Giunta e segreto in Aula la quale voterà definitivamente entro ottobre.

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