Il B-29 Enola Gay, il primo strike atomico e il giorno che cambiò la storia

Nel nome di una madre americana, Paul Tibbets battezzò l’aereo che sganciò la prima bomba atomica su Hiroshima. Una storia di guerra, canzoni e memorie sepolte nella coscienza collettiva

Il B-29 Enola Gay, il primo strike atomico e il giorno che cambiò la storia
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Enola Gay is mother proud of a little boy today ah ahhh, this kiss you give, it’s never ever gonna fade away.. ”, fischietta un ragazzino per una strada qualsiasi nei primi anni ’80. Era un successo planetario quello degli Orchestral Manoeuvres in the Dark, che sono rimasti ai primi posti delle classiche internazionali per mesi, cantando di lei, Enola Gay, in una canzone di protesta che quel ragazzino yankee conosce bene. Tanti conosco a memoria ogni strofa, nessuno pensa mai a chi fosse quella donna. Negli anni '40 Enola Gay Tibbets è una signora sulla cinquantina, è originaria dell’Illinois, ha cambiato spesso città con la sua famiglia. Forse è una donna caparbia, forse una semplice conformista che ha saputo adattarsi alla vita. Nessuno pensa al suo carattere, mentre si lascia prendere dal ritmo della canzone. Solo una cosa dovrebbe ricordare, ed è che Enola Gay aveva un figlio, si chiamava Paul e a quanto pare sognava di volare fin da quando era piccolo. Allo scoppio della Seconda Guerra mondiale diventerà un pilota di bombardieri, infatti. Volerà prima in Europa, sui B-17, le “Fortezze volanti”, e poi sui dei bombarderi quasi sperimentali, i B-29 Superfortess. Proprio quando la guerra, giunta quasi alla fine, premeva solo sul fronte del Pacifico che, per l'ostinazione e l'orgoglio dell'Esercito Imperiale Giapponese, minacciava di protrarsi a lungo.

Il suo B-29, quelle del maggiore Paul W. Tibbets, era stato assegnato, dopo aver ricevuto diverse “modifiche” effettuate negli Stati Uniti, a una base che delle Isole Marianne, e lui, come era di moda tra i piloti di bombardieri nella seconda guerra mondiale gli aveva dato un nomignolo, anzi proprio un nome, lo aveva chiamato “Enola Gay”, come sua madre. Era estate.

A Washington, Franklin D. Roosevelt si era appena arreso alla morte, dopo la terza presidenza consecutiva, dopo lo stress di tre anni di guerra e metà della sua vita messa in ginocchio dalla Polio. Era stato troncato da un’emorragia cerebrale. Lui, aveva dichiarato guerra all’Impero Giapponese dopo Pearl Harbor, il giorno dell'infamia, e aveva lasciato il suo mandato ad Harry S. Truman, un modesto ex agricoltore del Missouri che dalle scuole serali e si era guadagnato la vicepresidenza degli Stati Uniti d’America, e poi secondo la legge, la presidenza. Un sogno americano.

Assieme alle presidenza, Roosvlet consegna a Truman anche un'incombenza e un segreto, il Progetto Manhattan. Dal 1939, infatti, luminari della fisica come Robert Oppenheimer e Enrico Fermi lavorano a un progetto segreto in un palazzo di New York City, che porterà, con la fusione del progetto atomico anglo-canadese nel 1943, alla realizzazione di una particolare arma che sfrutta la potenza devastante della fissione nucleare: la Bomba Atomica. Per qualcuno Harry S. Truman non aveva il polso adatto per condurre il gioco, ciò non toglie che l'Impero del Giappone, anche dopo la resa incondizionata della Germania Nazista, non dava alcun segno di cedimento. Ogni isola conquistata nel Pacifico per farsi strada verso Tokyo, da Guadalcanal a Okinawa, costa agli alleati migliaia di caduti.

Il 6 Agosto 1945 uno stormo di 15 bombardieri B-29 decolla dalla base di Tinian, ai comandi del colonnello Paul Tibbets. Ogni apparecchio conta 11 uomini di equipaggio e nessuno per motivi di responsabilità e coscienza, compreso lo stesso Tibbets, è al corrente di quale tra i bombardieri trasporta un ordigno mai usato nella storia dei conflitti. Alle 08:15 viene sganciata “Little Boy” nei cieli dell’ obiettivo designato, la città di Hiroshima. La pancia dell’apparecchio che covava la morte di 75.000 persone e uno dei momenti più cupi della storia della scienza e dell’uomo era quella intitolata a quell’ignara madre americana, Enola Gay. La storia dei conflitti umani e degli schieramenti del mondo cambiava quel giorno.

L’Enola Gay, in seguito alla capitolazione dell’Impero Giapponese - dovuta a un secondo bombardamento atomico su Nagasaki tre giorni dopo, il 9 agosto 1945, questa volta a opera del B-29 denominato "Bockscar", comandato dal maggiore Charles W. Sweeney e armato della bomba "Fat Man" - e la fine della Seconda Guerra Mondiale, verrà trasferito nella base nei pressi di Roswell in New Mexico, che rimarrà nella storia - della fantascienza questa volta - per il noto incidente del fantomatico Ufo nel 1947, dal quale nasceranno tutte le teoria dell’insabbiamento di contatti con forme di vita extraterrestri.

Non verrà scelto per i test atomici sull’atollo di Bikini - dalla cui esplosione prenderà il nome, per volere dello stilista, il famoso modello di costume da bagno - e verrà dismesso dall’Us Air Force l’anno seguente. Oggi l’apparecchio è esposto al National Air and Space Museum. Paul Tibbets è morto nel 2007 ed è sepolto a Columbus in una tomba senza nome.

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