Auchentaller, fra arte e turismo

A Bolzano l’opera di Josef Maria Auchentaller, uno degli artisti partecipi al rivoluzionario panorama delle arti viennesi dell’inizio del secolo XX. Nato a Vienna nel 1865, vissuto e morto in Italia (1949), pittore e grafico, Auchentaller è stato per oltre un decennio un attivo protagonista all’interno della Secessione viennese fondata da Klimt nel 1897. Tra il 1892 e il 1896 fu a Monaco di Baviera dove entrò in contatto con la Secessione della città tedesca, collaborando con la famosa rivista Jugend.
Per le mostre della Vereininung der Bildenden Künstler Österreichs, che rivoluzionarono i rapporti di Vienna con l’arte contemporanea, realizzò il manifesto e la grafica di copertina del catalogo della VII esposizione del 1900 e molte illustrazioni per il catalogo dell'VIII. Alla XIV mostra nel 1902 - in cui Max Klinger presentò la statua di Beethoven - Auchentaller realizzò il grande fregio «Freude schöner Götterfunken» («Gioia, scintilla divina») che si contrapponeva al fregio di Beethoven di Klimt. In quel periodo collaborò attivamente anche alla prestigiosa rivista Ver Sacrum per la quale realizzò alcune copertine e un cospicuo numero di illustrazioni ispirate principalmente a motivi floreali e sempre più caratterizzate dalla tendenza ad una stilizzazione bidimensionale influenzata dalla grafica giapponese.
Insomma sarebbe stata la perfetta carriera di un artista austriaco d’inizio XX secolo, se non fosse che, nel 1897, durante un viaggio in Italia, il contatto con le bellezze italiche aveva forse incrinato la certezza che l’Austria fosse il centro il mondo. Così, nel 1901, con la moglie Emma Scheid e con i figli Maria e Peter, si trasferisce a Grado contribuendo in maniera determinante allo sviluppo turistico della località balneare della costa adriatica. Su progetto dell’architetto Julius Mayreder fu così costruita le «Pensione Fortino» che, sotto la direzione della moglie di Auchentaller, Emma, in breve divenne un punto di riferimento per le vacanze balneari della borghesia viennese. L’edificio fu decorato con graffiti dallo stesso Auchentaller, ma per il centro turistico egli realizzò nel 1906 anche il celebre manifesto stampato a Vienna da A. Berger, mirabile esempio di atmosfere e suggestioni Jugendstil.
Dai primi anni del secolo soggiorna stabilmente a Grado nel periodo estivo, e già a quella data i contatti con l’ambiente artistico e i colleghi viennesi si affievoliscono, compensati dalle occasionali visite di amici pittori e dell’architetto Otto Wagner.

Da quel momento la sua produzione artistica si rivolge prevalentemente al ritratto e alla pittura di paesaggio.

LA MOSTRA
«Josef Maria Auchentaller (1865-1949)
Un secessionista ai confini dell’Impero». Bolzano, Galleria Civica fino al 25 gennaio. Catalogo esaExpo

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