Audi, bilanci record e lotte di potere. La sfida americana

da Ingolstadt

Più che i numeri, martedì scorso, all’Audi Forum di Ingolstadt, hanno tenuto banco i nomi. Quelli della complessa vicenda Porsche-Volkswagen per il controllo del consiglio di sorveglianza della casa dei quattro anelli. Nessun commento alle tante voci è però giunto da parte di Rupert Stadler, ceo di Audi, totalmente concentrato, a ragione, sulla presentazione dei dati di bilancio 2007, dodicesimo anno consecutivo di crescita sia nelle vendite, con oltre 960mila auto consegnate (più 6,5%), sia come fatturato, salito a 33,6 miliardi (più 7,9%). Ciò che fa dell’Audi il pezzo più pregiato della galassia Volkswagen è comunque l’utile operativo registrato lo scorso anno (2,7 miliardi), pari a un aumento del 34,2%. Da record anche l’utile netto: 1,69 miliardi (più 26%).
Non c’è mercato dove i tedeschi non abbiano fatto segnare il record di vendite, fatta eccezione per la Germania, dove a fronte di un calo generale del 9,2% le consegne di Audi sono scese soltanto dell’1,5%. Nel 2007 è stata superata per la prima volta la soglia delle 100mila unità sia nel Regno Unito (più 17%), sia in Cina (più 25%). Qui Audi è prima tra i costruttori premium, mentre negli Usa le vendite sono salite del 3,8% raggiungendo le 93.500 unità, un risultato positivo che pone, tuttavia, Audi molto lontana dai rivali Bmw e Mercedes. Gli Usa, ha confermato Stadler, saranno quindi decisivi non tanto nel superamento del milione di auto previsto per il 2008, quanto per il traguardo di 1,5 milioni (con il sognato sorpasso di Bmw e Mercedes) fissato per il 2015, potendo contare su una gamma che passerà da 25 a 40 modelli. Andare a costruire Oltreoceano (ci sta pensando anche il gruppo Fiat in vista dello sbarco in Usa di Alfa Romeo) è quindi un passaggio obbligato e la ricerca del sito, dove forse verranno prodotte anche vetture Volkswagen, è già stata avviata.
Per quanto riguarda l’Europa è altissima la tensione, comune a tutti i costruttori premium, sul tema delle emissioni di Co2, un terreno sul quale Audi sta mettendo in campo tutta la tecnologia di cui è custode.

Nessun taglio è previsto agli oltre 53mila addetti (inclusi quelli di Lamborghini e Volkswagen Group Italia controllati dalla casa tedesca dei quattro anelli) che, alla luce degli utili registrati, riceveranno un premio di produzione, medio, di 5.300 euro a testa.

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