In aula «Laggià vutato»: il deputato napoletano manda in crisi gli interpreti
17 Settembre 2009 - 02:09«Presidente Barroso, laggià vutato», ha esordito mentre i colleghi intorno maneggiavano straniti le cuffie, nel tentativo di capire quale problema tecnico avesse interrotto la traduzione. «Laggià vutato e le chiedo dessere o presidente e tutta llEuropa, pure do Sud, pecché o Sud è a porta e llEuropa e sta miezzo o Mediterraneo». Tra lo stupore generale, mentre negli auricolari degli europarlamentari calava il silenzio degli interpreti per la lingua «non ufficiale» inserita nellintervento, il deputato napoletano Enzo Rivellini (Pdl) ha lanciato ieri a Strasburgo il suo manifesto per il Mezzogiorno dItalia.
Un po trovata goliardica, un po risveglio dellorgoglio napoletano: così, in dialetto partenopeo, Rivellini ha voluto lanciare il suo messaggio politico allEuropa. Che gli è pure costato, oltre a un po di fama, un richiamo del presidente dellassemblea.
Ma lobiettivo sembra raggiunto: non solo Rivellini è riuscito ad attirare lattenzione dellaula - piuttosto rumorosa e distratta durante la parte del suo intervento in italiano - ma si è guadagnato un altro posto nel magico mondo di YouTube.
Napoletano doc, classe 1955, Rivellini rivendica il contributo che il Sud Italia ha dato per fare grande lUnione: «Pure o Sud ha contribuito a fà 150 miliuni e cittadini dellest comunitarìe. Si oggi noperaio e Danzìca guaràgna 28 vote chello cà guaragnàva primma adda ringrazià pure o Sud». Dunque, «o Sud ha sempe fatto a parta soja in Europa». E allora attenti al disagio dei meridionali, che è come una pioggerella: «Evitammo carriva o pata pata e llacqua» - facciamo in modo che non arrivi la tempesta.
Conciso, efficace, il Rivellini show era stato programmato. Ma aveva trovato qualche ostacolo. «Siamo spiacenti di doverla informare che (...) il suo intervento in napoletano non potrà essere interpretato nelle altre lingue, né essere pubblicato nel resoconto integrale delle discussioni», aveva fatto sapere il Servizio Interpretazione. Ma Rivellini non si è fermato. E ora si dice «soddisfatto» di aver potuto parlare sia in italiano che nel suo dialetto. Pardon, nella sua «lingua»: perché «il napoletano ha una sua grammatica e letteratura». E ora la missione è compiuta.
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