Economia

Auto, il mercato in volata Fiat lancia il piano Italia: "Un impegno per il Paese"

Boom di immatricolazioni in Italia: balzo del 31,25%. Confronto tra i vertici Fiat e governo per attuare un piano condiviso. Non cambia il destino di Termini Imerese: dal 2011 non si faranno più auto. Scajola: "Incrementare la produzione"

Auto, il mercato in volata 
Fiat lancia il piano Italia: 
"Un impegno per il Paese"

Roma - Spicca il volo a novembre il mercato dell’auto, con un balzo del 31,25% di nuove vetture immatricolate, a 182.976 unità. Questo incremento, trainato dagli incentivi prossimi a scadere a fine dicembre, è il più alto da inizio anno ed il sesto consecutivo. Intanto l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha indicato la possibilità di un confronto con il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola, sulle strategie industriali in Italia di Fiat per mettere a punto un piano entro la riunione con governo e parti sociali a Palazzo Chigi "il 21 o il 22 dicembre". "Dobbiamo incrementare la produzione di auto in modo significativo, soprattutto ora di fronte a un mercato dell’auto che è in crescita", ha ribadito Scajola sottolineando che "il governo è pronto a fare la sua parte a condizione che aumenti la produzione in Italia".

Il futuro di Termini Imerese Il piano del Lingotto per Termini Imerese "non cambia": lo stabilimento "non farà più auto, ma cosa altro non si sa". Marchionne ha, infatti, spiegato che nel corso dell’incontro con il ministro Scajola non si è parlato di incentivi: "Abbiamo condiviso dei dati con il ministro e la decisione di portare tutto all’incontro del 21-22 dicembre a Palazzo Chigi per condividere il piano industria della fiat". L’azienda "conferma l’impegno per l’italia", ha aggiunto Marchionne secondo il quale pensare di portare la produzione auto di Fiat in Italia intorno a 900 mila vetture l’anno "non è un numero astronomico". Il target di produzione, ha detto Marchionne, verrà indicato nella messa a punto del piano entro la scadenza fissata per la riunione a Palazzo Chigi con governo e parti sociali.

Scajola: "Per il 2010 lavoriamo a ridefinizione incentivi" "Gli incentivi per l’acquisto di vetture ecologiche - ha rilevato Scajola - si sono dimostrati uno strumento ben calibrato che ha fornito risultati persino superiori alle attese: le ultime stime fotografano per il 2009 una probabile chiusura delle immatricolazioni delle auto in lieve calo rispetto al 2008, ma ricordo che il trend del mercato prima del nostro intervento segnava un -30 per cento". Il ministro ha quindi sottolineato che "per il 2010 stiamo lavorando a una ridefinizione di questo strumento, sempre all’insegna della protezione ambientale e dell’innovazione tecnologica. Ma sia chiaro - ha avvertito Scajola - che ci aspettiamo anche un aumento significativo della produzione di auto in italia, che è troppo bassa, e il mantenimento sul nostro territorio delle fasi a maggior valore aggiunto della filiera produttiva, incluso quello di Termini Imerese".

La linea dura della Cgil Il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, ha manifestato dubbi e perplessità sugli impegni che Marchionne ha preso con il ministro Scajola sul futuro produttivo degli stabilimenti italiani. E ha chiesto al Governo una convocazione urgente di un tavolo per definire tutti insieme un percorso più accetabile, che escluda l’ipotesi di chiusura dell’impianto di Termini Imerese. "Non si capisce - ha detto Epifani - sembrerebbe esserci uno scambio tra Termini Imerese, che non produrrà più auto, e una disponibilità a produrre altrove. Ma in Italia c’è una capacità produttiva di 2 milioni di auto. Messa così, non mi pare che ci siamo". Il segretario generale della Cgil ha aggiunto che "in ogni caso la richiesta a Scajola è di sentire i sindacati, non alla fine del percorso che porterà al piano, ma prima.

In caso contrario si arriva a un progetto chiuso senza la possibilità al sindacato di dire la propria opinione".

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