Economia

Auto, ora gli incentivi affossano l’usato. Fiat continua la corsa

L’Unrae: il governo deve estendere i bonus Il Lingotto (più 6,6%) traina il mercato

Milano - Mercato dell’auto a due velocità: crescono le vendite di vetture nuove, spinte dagli incentivi, e contemporaneamente diminuiscono quelle dell’usato. In questo scenario, che ha visto le immatricolazioni salire in Italia a marzo del 2,36% (più 4,14% il dato riferito al primo trimestre), il gruppo Fiat conferma il momento positivo. Per i marchi torinesi le vendite sono aumentate del 6,6% (più 1,3% di quota mercato, al 31,8% sia a marzo sia a tre mesi dall’inizio dell’anno).
Il marchio Fiat ha trainato ancora una volta il gruppo (più 7,6% le consegne e 24,1% di penetrazione). E della Fiat è anche il modello più venduto in assoluto: la Punto. Sono circa 20mila, invece, gli ordini raccolti per la Bravo. Positive anche Lancia (più 5,5%) e Alfa Romeo (più ,1,3%), con la 159 al vertice dei modelli più richiesti nel suo segmento (medio-alte). Bene il gruppo anche in Francia: più 4,8% le vendite a marzo. Questi dati, insieme alla giornata favorevole per il settore nelle altre piazze europee, hanno spinto il titolo Fiat (più 1,3%) a 19,14 euro. Ford, intanto, è sempre la prima casa estera (8,9% di quota da gennaio), seguita da Opel e Volkswagen. Tra gli operatori dell’auto, però, le preoccupazioni non mancano. È vero che gli incentivi alla rottamazione hanno generato un forte incremento di ordini, «ma case e concessionari - osserva il Centro Studi Promotor - faticano a far fronte a questo picco di domanda che, tra l’altro, non interessa l’intera offerta, ma soltanto il 19% delle versioni proposte, cioè quelle con emissioni di anidride carbonica non superiori a 140 grammi per chilometro, su cui si concentra il 47% delle immatricolazioni». A soffrire, poi, è il mercato dell’usato che ha registrato un calo del 2,57% dei trasferimenti di proprietà e un deprezzamento dei veicoli non indifferente. Le cause, secondo CarNext (società che vende auto provenienti dalle flotte aziendali), sono da ricercare nella mancata applicazione delle stesse regole che avevano caratterizzate gli incentivi del 1997-1998. Dieci anni fa, infatti, i bonus venivano concessi anche per chi rottamava una vecchia vettura e acquistava un veicolo di seconda mano. Da qui la richiesta dell’Unrae (case estere) di ampliare il meccanismo virtuoso già adottato con le agevolazioni, anche «con l’estensione dei benefici all’acquisto di automobili usate Euro3 ed Euro4 con la concomitante demolizione di vetture Euro0 ed Euro1».
Ma a frenare una maggiore crescita del mercato del «nuovo» sono ancora le conseguenze della recente stangata fiscale che ha colpito le auto aziendali.
«La situazione in termini di deducibilità dei costi e di quota imputabile ai dipendenti - rileva l’Unrae - deve tornare a essere quella precedente.

Bisogna poi elevare la quota ammortizzabile, ancora di soli 9mila euro, ai livelli di oltre 10 anni fa».

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