Politica

Autobomba a Manhattan, panico a New York

New YorkPoteva essere un bagno di sangue. La potenzialità della strage che avrebbe potuto provocare la rudimentale bomba piazzata su un Pathfinder Nissan parcheggiato nei pressi di Times Square, e davanti alla sede di Viacom che produce un dissacrante cartone animato minacciato dai fondamentalisti islamici per aver fatto ironia su Maometto, ha seminato il panico a New York. Per tutta la notte il crocevia del mondo frequentato ogni anno da 40 milioni di persone, è stato evacuato e la congestionatissima Times Square sembrava un quartiere di una città fantasma.
Anche se il sindaco Michael Bloomberg ha detto «la città è stata fortunata perché la bomba è stata messa a punto da dilettanti» gli inquirenti sono preoccupati, ma non credono molto alla rivendicazione su internet da parte del leader dei talebani del Pakistan Qari Hussain Mehsud che avrebbe postato un video su Youtube in cui si parla di «un colpo da rompere la mascella al Satana americano» per vendetta contro l’uccisione di un leader talebano, Baitullah Mehsud, lo scorso agosto, e dei due capi di Al Qaida in Irak Abu Omar Al Baghdadi e Abu Ayyub Al Masri, in aprile. «Non abbiamo nulla a sostegno di questa rivendicazione» dice il capo della polizia, Ray Kelly.
Anzi si sta cercando un uomo di razza bianca, sui quarant’anni, che è stato ripreso da un video di sorveglianza mentre lasciava l’autobomba. «Nel video - spiega ancora Kelly - si vede l’uomo che si sfila una camicia scura rivelando un’altra maglia rossa sotto: ha messo la camicia scura in una borsa che aveva con sè». Di videocamere ce ne sono 83, ne hanno visionate solo una trentina. Per Kelly non ci sono ancora elementi sufficienti per determinare una matrice terroristica straniera o interna.
La «tragedia evitata» è iniziata sabato alle 18.28 (le 0.28 di domenica mattina in Italia) quando un video di sorveglianza ha catturato l'immagine del Pathfinder in movimento in direzione ovest sulla 45ª strada. Pochi minuti dopo un venditore ambulante reduce del Vietnam, che cammina appoggiandosi a una stampella, segnalava a un poliziotto a cavallo, Wayne Rhatigan, un'auto da cui usciva fumo, in sosta accanto alla sua bancarella sulla 45ª strada a pochi passi dalla Settima avenue. L'agente Rhatigan, considerando la puzza di polvere da sparo e la vicinanza dell'auto sospetta all'ingresso del Minskoff Theatre dove stava per andare in scena «Lion King», disponeva l'evacuazione della zona chiedendo allo stesso tempo l'intervento dei vigili del fuoco e degli artificieri.
Dall'interno un braccio robot ha poi prelevato tre bombolette di gas propano del tipo che si usa per i barbecue, due contenitori da cinque galloni di benzina, dei candelotti di fuochi d'artificio, fili elettrici e due orologi e l’ordigno è stato trasportato con ogni precauzione del caso nella sede degli artificieri di New York nel Bronx.
Il sindaco Bloomberg, che era a Washington per la cena annuale dei giornalisti con il presidente Obama, ha lasciato precipitosamente la capitale e alle due di notte era già a Times Square per una conferenza stampa, con l’abito da sera ancora addosso: «Siamo stati fortunati - ha detto - Forse è stata evitata una strage». Obama ha elogiato la polizia di New York per il rapido intervento e il venditore ambulante che ha lanciato l’allarme: «Giustizia sarà fatta», ha promesso.
Buona parte delle strade attorno a Times Square sono state chiuse fino alle 5.15 di domenica mattina. La 45ª strada è stata aperta al traffico alle 7.30, un'ora e mezza dopo che un carro attrezzi ha portato via il Pathfinder. Intanto a Pittsburgh, in Pennsylvania, la locale maratona cui partecipavano cinquemila persone è stata interrotta per un allarme bomba rivelatosi poi infondato.

Era solo panico.

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