da Parigi
«Appena oltrepasso la frontiera con l’Italia, io guido come un italiano», dicono - credendosi spiritosi - alcuni automobilisti francesi, tedeschi o britannici. Adesso dovranno smettere di fare i furbi e questo vale anche per gli automobilisti italiani in viaggio nel resto d’Europa. Oggi è previsto a Lussemburgo un incontro tra i ministri dei Trasporti dell’Unione europea per discutere una proposta a cui sia la Commissione di Bruxelles sia l’attuale presidenza di turno dei Ventisette, che è in mani francesi, sembrano tenere in modo particolare: l'armonizzazione dei provvedimenti disciplinari a carico degli automobilisti.
Non si tratta di andare a cercare il pelo nell’uovo, pretendendo (almeno per ora) che una contravvenzione per sosta vietata presa a Stoccolma venga recapitata al destinatario a Vienna. Ma almeno la lotta alle infrazioni più gravi al codice della strada deve essere coordinata: chi viene fotografato dagli autovelox mentre supera allegramente i limiti di velocità deve ricevere e pagare la multa indipendentemente dalla propria appartenenza nazionale. Il ministro dei Trasporti francese Dominique Bussereau cita alla stampa numeri che fanno impressione: lo scorso mese di agosto i radar automatici, hanno scattato la bellezza di 1,9 milioni di istantanee di auto in circolazione oltre i limiti di velocità, ma la metà di quelle multe non verranno mai pagate perché le relative infrazioni sono state compiute da vetture con targa straniera. L’idea della Commissione comunitaria è quella di generalizzare in Europa la punibilità degli automobilisti più indisciplinati a partire già dai prossimi anni. Generalizzarla in modo concreto, e non certo solo teorico, come già oggi accade.
Il ministro francese Bussereau dice che 4 infrazioni al codice della strada devono essere perseguite con particolare determinazione: gli eccessi di velocità, il mancato rispetto dei semafori, il mancato uso delle cinture di sicurezza e la guida in stato d'ubriachezza. Ovviamente ciascun Paese ha il proprio sistema per togliere punti alla patente in caso di infrazioni particolarmente gravi per cui questo tipo di punizione è difficilmente generalizzabile all’intera Europa. Ma almeno la multa deve essere effettivamente pagata alle autorità dello Stato in cui l’infrazione in questione è stata compiuta. Questa l’idea che spinge le autorità comunitarie e l'attuale presidenza di turno dell'Unione a compiere un autentico forcing perché le nuove norme vengano approvate nel giro di alcuni mesi, diventando poi effettive con l'inizio del 2010 e magari anche prima di questa data. Raggiungere lo scopo non sarà comunque semplice perché è necessario coordinare i dispositivi elettronici e gli archivi delle forze dell’ordine di tutti quanti i membri dell'Unione.
Finora le intese per il pagamento delle contravvenzioni da parte di automobilisti stranieri sono state raggiunte solo su base bilaterale (ad esempio tra Francia e Lussemburgo), dando risultati piuttosto modesti. In realtà è raro che un automobilista straniero paghi la multa ricevuta. Solo quando l’auto straniera viene bloccata dalla polizia le cose cambiano. Bisogna pagare o si rischia di non poter ripartire.
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