Auto sportive, supercar, GT e Hothatch: ecco tutte le differenze

Tra suv, supercar e compatte, la differenza è quasi impercettibile

Auto sportive, supercar, GT e Hothatch: ecco tutte le differenze

Al giorno d’oggi, soprattutto in ambito automobilistico, il concetto di “sportivo” è stato largamente impiegato anche con scopi impropri. Siamo passati dalle piccole e agguerrite “bare” degli anni ’90, auto leggere, ridotte all’osso e semplici, al definire sportivo anche un grosso e pesante suv per il semplice fatto che beneficiasse di un allestimento maggiormente ricercato. Gli allestimenti sportiveggianti – altro termine recentemente sdoganato per definire auto che, almeno esteticamente, cercano di avvicinarsi ad una parvenza di sportività – hanno letteralmente conquistato qualsiasi modello. Un distinguo che vale la pena fare – una volta per tutte - è la netta differenza che intercorre tra auto sportiva, supercar, GT e Hothatch. Chiariamo subito che non si tratta di una differenza solamente di CV, di potenza, quanto più un insieme di caratteristiche che ne vanno a definire il segmento di appartenenza.

Le auto sportive

Con auto sportiva definiamo qualsiasi vettura, a due o quattro posti, solitamente con due portiere - ma ultimamente vi sono anche altre eccezioni – che è estata specificamente pensata dal costruttore per essere divertente da guidare, con una generosa cavalleria, dal look ricercato e con soluzioni tecnico/meccaniche sopra alla media del mercato. Per fare alcuni esempi, si possono inserire auto come BMW M2, Toyota Supra, Alpine A110, Mercedes-AMG SL, Mazda MX-5, Porsche 911 (anche se ha infinite sfaccettature), Porsche 718, e anche tutta quella grossa famiglia di auto atipiche (come SUV, Station Wagon, Berline, ecc) che hanno accenti realmente sportivi: vedi tutto il mondo di berline marchiate AMG, BMW M, Audi RS ma anche alcuni suv decisamente estremi come Purosangue, Urus, e via dicendo.

Porsche 718

Le supercar

Nel regno delle supercar inseriamo invece quelle vetture tipicamente esotiche, possibilmente con il motore collocato centralmente, con una cavalleria davvero importante e soluzioni tecniche uniche. Si parla così di Ferrari F8 Tributo, 296 GTB, Audi R8, Maserati MC20, Lamborghini Huracan e Aventador, Mclaren 720S, Honda NSX (anche se non più in produzione), Corvette C8, ecc. Ad esempio, auto come la Porsche 911 GT3 RS, pur avendo più di 500 CV, non può essere considerata pienamente una supercar, per diverse ragioni – collocamento del motore, cavalleria, origine della piattaforma - e lo stesso si può dire di auto come Giulia Quadrifoglio, Ferrari 812 Superfast e molte altre. Si tratta quasi sempre di auto che hanno la classica forma a berlinetta, con motore centrale-posteriore, cofano corto, abitacolo avanzato, trazione integrale o posteriore, potenze superiori ai 600/700 CV e quel tipico approccio da auto unica e inarrivabile. Sopra alla categoria della supercar, una nicchia in realtà, si trovano le Hypercar, auto solitamente a tiratura limitata e con potenze prossime ai 1.000 CV. Ultimamente si tratta sempre più di auto con una importante componente elettrificata, con motori ibridi e soluzioni meccaniche/tecniche quasi non raggiungibili. Solitamente servono da “laboratorio” su ruote per le future supercar, ereditando spesso le tecnologie dal mondo delle corse o dal campo aeronautico. Si possono considerare auto come Koenigsegg Agera, Pagani Utopia, Bugatti Chiron, Ferrari SF90 Stradale (anche se non è a tiratura limitata), McLaren Senna e altri mostri sacri del passato come Ferrari LaFerrari, Porsche 918 Spyder, McLaren P1 e molte altre.

Le Gran Turismo

GT è infatti l’acronimo di Gran Turismo, vetture la cui storia, molto probabilmente anticipa quella delle supercar. Si tratta di vetture pensate per mescolare in maniera sapiente l’aspetto della sportività e del comfort, così da creare delle auto capaci di prestazioni incredibili e, al tempo stesso, accompagnarti nei viaggi senza recare troppo disturbo alla postura. Generalmente si ha a che fare con auto la cui collocazione del motore (di grosse dimensioni) è frontale, trazione posteriore o integrale, potenze superiori ai 400/500 CV e tantissima tecnologia a bordo al servizio del comfort. L’abitacolo ( a due o quattro posti) è generalmente ricercato, con materiali pregiati, tantissimi accessori e gadget tecnologici. Di conseguenza, dimensioni e peso sono destinati a crescere notevolmente a differenza delle supercar, dove il peso è quasi sempre tenuto sotto controllo sotto a valori critici. Al giorno d’oggi, molte GT toccano o superano senza problemi anche le due tonnellate. In questa categoria possiamo far rientrare molte auto, tra cui Jaguar F-Type, Ferrari 812 Superfast (anche se è al confine con le supercar), Aston Martin DBS Superleggera, Aston Martin DB11, Maserati Granturismo, Mclaren GT, AMG GT e vi è anche tutta una grossa fetta di coupè di lusso ad alte prestazioni, come BMW M8, AMG GT 4, Classe S AMG Coupè, Ausi RS7 e altre.

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Le HotHatch

Si arriva infine ad una categoria di piccole auto, divertenti, accessibili e, alle volte, dalle prestazioni sorprendenti, capaci di impensierire anche molte auto sportive. Si tratta forse, a livello filosofico, delle vere e proprie eredi delle storiche “bare” degli anni ’80 e ’90. Fondamentalmente sono le versioni estreme di auto di serie, di costruttori comuni, di segmento B e C. Di questo grande calderone, il cui fenomeno è scoppiato a partire dai primi anni duemila, oggi osserviamo solamente i titoli di coda.

Tra elettrificazione, norme antinquinamento e questioni economiche, le hothatch non sono più auto commercialmente interessanti da produrre, mentre continuano ad entusiasmare i giovani appassionati. Tra i nomi più celebri si segnalano Golf GTI, Peugeot 208 e 308 GTi, Clio e Megane RS, Ford Focus ST, RS e Fiesta ST, ma ancora Audi S3, RS3, Golf R, oppure la tanto discussa Toyota Yaris GR.

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