Concorso di Eleganza di Villa d’Este: sogno italiano in riva al lago

L’Alfa Romeo Tipo B conquista il Best of Show, la BMW 507 di Elvis il cuore del pubblico. Ma il vero spettacolo è nel contorno: jazz tra i viali, idrovolanti sul lago, acquerelli en plein air e famiglie in festa

Concorso di Eleganza di Villa d’Este: sogno italiano in riva al lago
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A Villa d’Este il tempo si ferma, ma il cuore accelera. Succede solo qui, nel giardino delle meraviglie che ogni primavera accoglie il Concorso d’Eleganza più celebrato d’Europa. A vincere il titolo più ambito, il Best of Show, è stata quest’anno l’Alfa Romeo Tipo B P3 del 1934, appartenente alla collezione Auriga. L’auto che fu strumento di gloria per il genio di Nuvolari e che oggi, come allora, continua a raccontare la potenza di una linea pura, affilata come un disegno a matita su carta da lettere. Un capolavoro firmato Vittorio Jano, che ha riportato il Trofeo BMW Group a casa, sul Lago di Como, nel Paese dove tutto è cominciato.
Se il premio della giuria ha celebrato la corsa e la memoria, il pubblico ha scelto il sogno: la BMW 507 Roadster del 1957, sinuosa e affascinante come una diva d’altri tempi. Linee dolci, cromature discrete, e quel bianco panna che si specchia nell’acqua del lago. L’auto preferita da Elvis, amata dai collezionisti, corteggiata dai designer. Una dichiarazione d'amore al bello senza tempo, capace di far innamorare generazioni diverse.
Ma il Concorso non è solo vittorie. È atmosfera. È il tocco lieve dell’acquerello che una pittrice esegue dal vivo tra un cofano e un muso scolpito. È il coro di voci jazz che si leva dal prato come una colonna sonora naturale, quasi a rendere omaggio alla sinfonia dei V12. È la sfilata delle Rolls Royce nella corte interna, immote ed eterne, come dame che si concedono al ballo. È il dettaglio cucito a mano di un guanto da guida di The Outlierman, la risata lenta di chi ha tempo per guardare bene.
Quest’anno la giornata è stata generosa: cielo limpido, aria leggera, un sole che accarezza i dettagli delle carrozzerie lucidate con mani devotamente artigiane. E poi, l’idrovolante che atterra tra le onde, a pochi metri dal pontile: un gesto fuori dal tempo, felliniano, che chiude il cerchio di una domenica irreale. Come se si stesse girando un film in diretta, con l’Italia più elegante come protagonista.
Sulla riva di Villa d’Este, una dopo l’altra, le one-off e le concept car si sono presentate in silenzio, come ospiti d’onore a un ricevimento. Ognuna con il suo messaggio, la sua visione del futuro. Alcune estreme, altre delicate. Tutte diverse, tutte figlie di una ricerca di stile che guarda avanti ma non dimentica. C'era anche Horacio Pagani, in silenzio e sorridente, a guardare con rispetto e curiosità il passato che ha ispirato il suo domani.
A Villa Erba, nel frattempo, andava in scena l’asta: numeri alti, mani alzate, tensione composta. Una Ferrari, una Mercedes d'antan, una Bugatti che pareva un'opera d'arte. Ma anche qui, l'eleganza vince su tutto. Mentre i club storici si davano appuntamento sotto le fronde degli alberi, a raccontarsi aneddoti e a confrontare dettagli. Cravatte sciolte, cappelli di Panama, fascicoli pieni di foto in bianco e nero.
Se Villa d’Este è la passerella, Villa Erba è il salotto. Famiglie, giovani appassionati, amatori con la macchina fotografica al collo, bambini incantati davanti a uno scarico lucido come una tromba. E tutt'intorno, i food truck selezionati, con proposte gourmet che nulla tolgono al contesto: hamburger d'autore, gelati artigianali, vini naturali. Nessun contrasto, nessuna divisione. Solo due modi diversi di condividere la stessa passione. Un'eleganza leggera, che accoglie senza giudicare.
Anche tra i collezionisti, da questa parte del parco, ci si sentiva parte di qualcosa di speciale. Una comunità senza etichette, unita dalla stessa fascinazione. Le mani dietro la schiena, gli occhi persi nei dettagli. La meraviglia non ha un prezzo. Ma si riconosce.


Perché il Concorso d’Eleganza di Villa d’Este non è una recita da ricchi. È un rito collettivo, esclusivo e inclusivo. Dove tutto profuma di bellezza, cultura e gratitudine per ciò che gli uomini, con il cuore e con le mani, sanno ancora creare.

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