Fiat Sedici, quando essere SUV non basta

Nata come modello precursore dei SUV compatti, la Fiat Sedici non è mai riuscita nell’intento di conquistare il cuore degli automobilisti. Ecco i motivi di un successo a metà

Fiat Sedici, quando essere SUV non basta

Dicembre 2005. Al Motorshow di Bologna debutta un nuovo modello destinato a riportare la Fiat nel segmento dei fuoristrada compatti a trazione integrale: la Fiat Sedici. Un’auto tuttofare, più grande e versatile di una Panda 4x4, ma pur sempre contenuta negli ingombri complessivi. E, soprattutto, capace di trovarsi a proprio agio tanto tra le vie del centro quanto nelle più impervie strade di montagna. Il nome è semplice quanto geniale: 16 è il prodotto aritmetico di “4x4”, la formula per antonomasia dei veicoli dotati di trazione integrale. La nuova Fiat Sedici nasce come alter-ego italiano di Suzuki SX4: all’epoca, il gruppo Fiat (FCA ancora non esisteva) aveva in essere una partnership con il colosso americano, che a sua volta deteneva il controllo di Suzuki. Per Fiat, si tratta di un’occasione per rientrare nella fascia delle auto da famiglia a trazione integrale con un investimento contenuto.Ci riuscirà, ma senza raccogliere il successo sperato inizialmente.

Fiat Sedici

Design Giugiaro, interni frugali

La matita di Giorgetto Giugiaro, all’epoca al comando dell’Italdesign di Moncalieri, firma lo stile del primo SUV compatto di Fiat. Sedici è un’auto che combina sapientemente le due scuole di pensiero che l’hanno creata: da una parte l’estetica riuscita di un veicolo compatto (lunghezza 4,12 m, poco di più di una Punto) ma utilizzabile anche come unica auto di famiglia, dall’altra la proverbiale affidabilità e qualità costruttiva dei giapponesi. L’altezza da terra di 19 cm e la trazione integrale sempre di serie (almeno al lancio), rendono la Sedici un progetto dalle grandi potenzialità. Il lancio avviene in grande stile all’inizio del 2006, in concomitanza con le Olimpiadi Invernali di Torino: Fiat Sedici è tra le official car che accompagnano gli atleti tra le varie località senza alcun timore per i fondi a bassa aderenza delle montagne piemontesi.

Fiat Sedici

Gli interni di Fiat Sedici tradiscono l’origine Suzuki del progetto: ben assemblati e robusti ma talmente essenziali da risultare, in certi dettagli, troppo cheap anche per un’auto pratica e dal prezzo ragionevole. Considerando le dimensioni esterne, lo spazio interno è buono per gli occupanti, un po’ meno per i bagagli: 270 litri, 5 in meno della coeva Grande Punto. E forse è questo uno degli aspetti che meno convincerà il pubblico.

Pubblico che, comunque, almeno inizialmente dimostra una buona accoglienza a Fiat Sedici, stabilmente ai primi posti tra i SUV più venduti in Italia (anche se va detto che la concorrenza dell’epoca si limita essenzialmente a modelli specialistici come la più piccola Daihatsu Terios o il Mitsubishi Pajero Pinin). Le previsioni iniziali sono di vendere 20.000 esemplari l’anno e nei primi tre anni si sfiorano le 90.000 unità complessive, salvo poi crollare fino alle 6.000 unità del 2013, l’ultimo anno completo di commercializzazione. Due i motori disponibili al lancio: un 1.6 benzina aspirato da 107 CV di origine Suzuki e un 1.9 turbodiesel Multijett da 120 CV fornito da Fiat. Entrambi sono disponibili solamente in abbinamento a un sistema di trazione integrale on-demand, che permette di selezionare tramite un pulsante nel tunnel centrale la modalità a quattro ruote motrici con trazione ripartita automaticamente oppure quella che blocca la ripartizione al 50/50 tra i due assi. Il mercato, nel frattempo, si evolve rapidamente e i desideri degli automobilisti sono sempre più indirizzati verso i veicoli che hanno l’aspetto dei SUV senza però essere dei fuoristrada. Ecco, dunque, che arrivano le versioni di Fiat Sedici che fanno affidamento esclusivamente sulle ruote anteriori, con vantaggi in termini di peso, consumi ed emissioni.

Fiat Sedici

Nuova linfa col restyling

Con l’aggiornamento di metà carriera, introdotto nell’estate del 2009, Fiat Sedici riceve un nuovo frontale coerente con lo stile delle Fiat contemporanee (Bravo in primis), interni di maggiore qualità e una gamma motori completamente rivista per offrire maggiore potenza e minori consumi ed emissioni. Il 1.6 benzina Suzuki arriva a 120 CV, mentre il turbodiesel si trasforma in un 2.0 Multijet da 135 CV. Entrambi possono essere abbinati alla trazione solamente anteriore oppure all’integrale on-demand.

L’upgrade stilistico e meccanico traghetta il SUV Fiat nel nuovo decennio, tra una crisi economica senza precedenti, l’esigenza di creare veicoli sempre più efficienti e il crescente interesse dei clienti verso i SUV compatti. In quegli anni, le alternative a Fiat Sedici iniziano a spuntare come funghi. A differenza del SUV Fiat, i concorrenti propongono un migliore sfruttamento degli spazi interni in rapporto alle dimensioni, motori più parchi nei consumi e prezzi uguali se non inferiori. Il tutto con un appeal stilistico maggiore. Anche questo decreterà il vistoso calo di vendite di Fiat Sedici negli ultimi anni del proprio ciclo di vita: dal 2006 al 2014, ne sono stati venduti circa 156.000 esemplari. Per fare un paragone, l’erede Fiat 500X ha totalizzato, nei suoi primi 5 anni di commercializzazione, oltre 500.000 esemplari.

Fiat Sedici

Alla Fiat Sedici va riconosciuto il merito di aver di fatto inventato il segmento dei B-SUV, quello che ancora oggi va per la maggiore sul mercato europeo, ma senza saper comprendere fino in fondo le logiche che hanno portato alla sua evoluzione nel corso degli anni, spostando i clienti verso altri brand.

Un successo a metà che ha portato la casa italiana a correggere il tiro con la 500X, ancora oggi al vertice delle classifiche di vendita grazie a quel giusto mix tra design, praticità e tecnologia che è sempre mancato alla Sedici.

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