
Una città che profuma di motori e memoria, un circuito che ha visto tutto e che ancora fa battere il cuore. E poi il mondiale endurance, quello vero, quello lungo e logorante, che torna in Italia e lo fa nel modo più rombante possibile: domenica 21 aprile prenderà il via la 6 Ore di Imola, secondo round del mondiale WEC 2025. Ferrari in prima fila, ovviamente. Ma intorno a lei un branco affamato, pronto ad approfittare di ogni incertezza. Perché in sei ore può succedere tutto. E di solito succede.
C’è entusiasmo e orgoglio nella cittadina imolese. Dopo la buona riuscita del 2024 (malgrado la pioggia), quest’anno l’evento è cresciuto: più pubblico atteso, più strutture allestite, più coinvolgimento del territorio. L’Autodromo Enzo e Dino Ferrari si presenta tirato a lucido: villaggio fan, aree bimbi, gastronomia tipica, pit walk, paddock aperto. Non è solo una corsa: è una festa dei motori che coinvolge tutta la città. Hotel e B&B già al completo da settimane, i bar pieni di chi parla di stint e strategia tra un caffè e una brioche.
È fondamentale che il Governo e le istituzioni continuino a sostenere questi eventi non solo per la loro valenza sportiva, ma per il ruolo che svolgono all’interno dell’industria nazionale. Il motorsport, specie in Emilia-Romagna, è parte integrante della filiera produttiva italiana: ogni gara, ogni manifestazione internazionale è un volano per aziende, tecnologie, indotto locale. Confermare l’edizione 2026 del GP Made in Italy a Imola e garantire risorse anche per gli anni successivi significherebbe dare ossigeno a un comparto strategico, oggi in affanno per la transizione energetica e la contrazione del mercato. Imola può e deve essere uno snodo cruciale del rilancio industriale del Paese: un luogo dove sport, innovazione e territorio si incontrano in un’ottica di sviluppo internazionale e visione di lungo periodo.
Il tracciato del Santerno non fa sconti. Le sue curve, le sue staccate, i suoi muretti raccontano una F1 d’altri tempi, e anche nel WEC si faranno sentire. Con 37 vetture al via tra Hypercar e LMGT3, il traffico sarà continuo. I doppiaggi una sfida nella sfida. E la strategia, la solita parola magica, farà più la differenza di una pole position.
Le condizioni meteo potrebbero cambiare tutto. Le previsioni parlano di variabilità: due perturbazioni in arrivo con possibilità di pioggia intermittente e temperature primaverili. Ferrari ha dimostrato solidità sia sull’asciutto che sul bagnato moderato, ma in caso di diluvio Toyota potrebbe approfittare: la sua GR010 Hybrid è una macchina tosta, con una capacità rara di galleggiare sull’acqua. Lo scorso anno piovve troppo, ci furono bandiere rosse, neutralizzazioni e interruzioni che lasciarono tutti con l’amaro in bocca. L’augurio è che questa volta sia il cronometro – e non il cielo – a raccontare la gara.
Il Balance of Performance, cioè il bilanciamento tecnico imposto dal regolamento, frenerà Ferrari, Cadillac e Aston Martin, che si presenteranno in griglia con un’aggiunta di 7 kg. Una zavorra che su un tracciato tecnico come questo potrebbe farsi sentire nei long run. Toyota, al contrario, ha ricevuto un trattamento più favorevole. Porsche, invece, arriva con meno peso e una gran voglia di riscatto dopo la prestazione opaca in Qatar.
Le 499P #50 e #51 di AF Corse saranno, come sempre, al centro dell’attenzione. Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen sulla prima; Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi sulla seconda. Due equipaggi da urlo, spinti dal pubblico di casa, dallo stemma più amato, da un’atmosfera che a Imola diventa quasi sacra.
BMW porta la sua M Hybrid V8 con ambizioni da outsider, Cadillac è sempre minacciosa, Peugeot cerca conferme. E nelle GT3 c’è attesa per il debutto ufficiale di McLaren, oltre al ritorno dei marchi storici come Aston e Corvette. Un paddock che è un crocevia di culture, esperienze, accenti e stile.
Il colpo d’occhio è da grande evento. Famiglie, tifosi, curiosi, appassionati: le tribune pronte a riempirsi, il sottopasso della Tosa che diventa corridoio di emozioni, la gente appesa alle reti, agli spalti, ai balconi. C’è chi viene per le Ferrari, chi per le Toyota, chi per vedere qualcosa che non trova in altre gare: la fatica che si accumula, la lucidità che vacilla, il genio che spunta nel momento giusto. Sei ore vissute come un respiro unico, tra sorpassi millimetrici, pit stop chirurgici e battiti incrociati.
Per chi sarà in autodromo, l’esperienza sarà completa. Ma anche da casa si potrà godere ogni dettaglio: Eurosport 2 trasmetterà la gara in diretta, con commento italiano e copertura totale. In streaming, appuntamento su Discovery+ e sulla piattaforma ufficiale FIAWEC.tv. Il via è previsto per le ore 13 di domenica 21 aprile.
Prima, però, ci saranno le libere, le qualifiche, le attività di contorno. Perché il WEC è un weekend intero, non solo una gara.
Chi vincerà? Difficile fare pronostici.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.