Restomod, la nuova vita delle auto di ieri

Un termine derivato dall’inglese che coniuga restauro alla modernizzazione dell’oggetto in causa: ecco di cosa si tratta

Restomod, la nuova vita delle auto di ieri

Il nuovo che avanza sul vecchio che non vuol essere calpestato. Proprio di questo parliamo: di sana, pesante “roba” vecchia come direbbero i millenials che noi chiameremo a volte “storiche “a volte “classiche” a volte brutalmente "vecchie". E sì, signori, è d’obbligo fare un po' d’ordine anche se in maniera un po' schematica. Esistono quegli oggetti a quattro ruote che per anzianità e meriti sia sportivi, di innovazione, di performance o semplicemente per la loro indiscutibile bellezza possono fregiarsi di rientrare nell’albo delle vetture storiche”.

Poi abbiamo le classiche, che sono vetture che vanno dagli anni '70 agli anni '80 più recenti ma che hanno gli stessi meriti e canoni delle sorelle più datate. Poi ci sono tutte quelle vetture che di meriti stilistici tecnici non sanno neanche cosa siano, ma hanno solo una caratteristica: avere oltre 20 o 30 anni, Mi spiace darvi una brutta notizia, ma quelle non sono storiche né tantomeno classiche, ma solo dei ferri vecchi dal valore amatoriale.

Oltre a queste esistono delle vetture che rientrano nel cosiddetto “limbo” della storia delle auto, non sono troppo anziane per ricadere nelle storiche e non sono neanche troppo giovani per considerarsi moderne. In alcuni casi sono classiche e in altri le fanno il verso, in altri qualcuno le definisce anche Youngtimer, un ulteriore termine inglese che sta a significare le auto che per questioni anagrafiche non rientrano a pieno titolo tra le classiche e meno che mai tra le storiche.

Ecco sono proprio loro senza infamia ma con lode, quelle auto che per merito, per età sono oggetto di questa nuova pratica, per qualcuno troppo intrusiva e terminante e per qualcuno una pratica di risurrezione unita a massicce dosi di anabolizzante meccanica e di invasivo infotainment. È usanza ormai da qualche anno prendere delle vetture classiche e svuotarle della meccanica, che va dal gruppo sospensioni freni al motore e al cambio se non addirittura al telaio, agli interni oltre che ai comandi, e rifarle di sana pianta. Bene questa pratica si chiama Restomod, un termine derivato dall’inglese che coniuga restauro alla modernizzazione dell’oggetto in causa.

I veri “colpevoli” risiedono negli States, dove hanno un’altra cultura dell’auto. Gli americani pur sapendo come si eseguono i restauri si sono sempre spinti oltre, le loro classiche e le loro storiche diventavano Hot rod, che qualcuno ancora scambia per gli Hot dog. I cugini d’America tagliavano, abbassavano, rimotorizzavano vetture ancora degli anni Venti. Su telai a longheroni poggiavano poderosi 8 cilindri a V spesso e volentieri con ruote orfane dei generosi parafanghi dell’epoca, cosa che per noi europei sarebbe stata una pratica agghiacciante e distruttiva, avete mica mai visto una Balilla o una Topolino col tetto piu basso di 30 cm e con il motore di una Maserati? Io no, neanche nel peggiore degli incubi dopo un’indigestione e una notte insonne.

La cosa curiosa è che questi “restomod” hanno costi stratosferici, e chi come me mastica un po' la lingua dei collezionisti e delle storiche/classiche fa fatica a somatizzare come una Alfa Romeo GT 1750, un’icona degli anni '70 ad esempio, che allo stato attuale in buono stato di conservazione vale già cifre importanti intorno ai 50mila euro a pieno titolo tra le più importanti GT della storia, debba essere sventrata, doppata, allargata e anche elettrificata e costare cifre con ben altri zeri. Se fossi fermo sulle mie posizioni direi: sacrilegio. Si è rovinata un’icona del mondo automotive e soprattutto si è snaturata e persa per sempre la sua originalità, altro che “targhe nere” originali e matching numbers tra telaio e motore. Qui è come se avessero fatto riscrivere l’Inno di Mameli al Marra nazionale ( Marracash ) ci sta che tutto si debba rinfrescare, ma ce lo vedete Mattarella che reppa l’inno e alla fine dispensa dei calorosi “ Bella Zio” a tutti i presenti? Anche no, con tutta l’ammirazione per il Marra. Per cui ciao al valore della nostra GT in virtù di un taglia e cuci dal costo di qualche centinaia di migliaia di euro, mentre per i puristi vale sì e no qualche decine di pugni di mosche.

Eppure questa nuova pratica sta prendendo piede, tra stupende Jaguar E Type, da Enzo Ferrari considerata l’auto piu bella del mondo, tra le già citate AR Gt, e tra tante altre gloriose classicone. Non c’è brand che non sia coinvolto in questa sorta di lifting pesante sui loro classici a 4 ruote. C'è da dire che questa pratica riscostruttiva viene declinata in una sottospecie che potremmo definire “Clonemod”, ossia delle bellissime copie simili ma aggiornate nell’estetica che ricordano indubbiamente le più belle sportive del passato, senza però dover sacrificare gli originali, che per quelli come me che hanno superato gli “Anta” stimolano ricordi ancestrali. E qui troviamo strepitose Alfa GT, bellissime Audi, favolose Muscle car made in USA e tante altre, che oltre a essere fatte bene e aggiornate da cima a fondo tra materiali, meccanica ed elettronica di bordo, sono quasi un tributo in chiave moderna ai fasti del passato che molti brand conservano con orgoglio nel loro album Heritage.

Per cui cari signore e signori, se un giorno vi vedrete accostare al semaforo un’apparente innocua Fiat Topolino unita ad un tuono in una splendida giornata di sole, beh sappiate che non si tratta di un temporale improvviso, ma di un Restomod con quattro ruote da Dragster con su il 12 cilindri della testarossa. Che dire…dategli strada.

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