Autori in erba e veterani al Belli

Francesca Scapinelli

Trentacinque anni fa ha rischiato di cadere nelle mani di una multinazionale e trasformarsi in birreria. Per fortuna nel 1970 fu rilevato dallo spezzino Antonio Salines e ristrutturato, così oggi non vi si trovano pinte alcoliche ma un palco e 144 posti in velluto rosso. È il teatro Belli di Trastevere, un ambiente mignon, sobrio e impregnato di storia dello spettacolo. Lo si nota da ogni locandina del foyer: di lì sono transitati commediografi e attori come Ettore Petrolini, Ennio Flaiano, Lina Cavalieri, Silvano Ambrosi (con cui il teatro nel ’72 «risuscitò»: lo spettacolo era «RomaMarch», sull’attività ginnica nel fascismo). Un ruolo fondamentale ebbe poi Roberto Lerici, drammaturgo fisso del Belli e padre di quel Carlo Emilio che oggi ne prosegue il cammino, da regista.
Il programma dello stabile di piazza Sant’Apollonia (diretto da Salines assieme a Corrado D’Elia), ne rivela tutta la vitalità e l’apertura ai nuovi talenti. Una filosofia che, unita a una programmazione di qualità, ha dato frutti: il pubblico in una sola stagione è passato da 5mila a 15mila persone. La volontà, insomma, ha avuto la meglio sui tagli che affliggono il mondo dell’arte.
La stagione inizia questa sera (ore 21) con «Cattivi e cattivissimi nel teatro di Shakespeare» di Luigi Lunari, curato da Carlo Quartucci (fino a mercoledì) e con un unico attore, Salines, che interpreta la galleria di malvagi creati dal bardo inglese (Macbeth e affini). Si ritrova Salines anche in «Confessioni di un artista di merda», tratto dal romanzo di Philip K. Dick, in scena dall’8 al 24 ottobre.
È un giovane regista poi Andrea Lisco, autore di «Latte +», originalissimo adattamento teatrale da «Arancia meccanica» (il romanzo «A clockwork orange» di Anthony Burgess). «Lo spettacolo è una produzione di “Teatri possibili”, il circuito presieduto dall’attore e regista D’Elia - racconta Lisco -. Ha debuttato fuori stagione a Milano e ha avuto un successo inaspettato. La sua forza sta nel contrasto di sensazioni trasmesse al pubblico, nella spiazzante alternanza di drammatico e grottesco». E attraverso le vicende di un «Arlecchino malefico» costituisce «una riflessione sul potere», spiega ancora il regista. «Latte +» è in programma dal 26 al 31 ottobre. Oltre agli emergenti, ci sono poi nomi ben noti. Ad esempio, è di Enzo Jannacci il delicato «La mascula» (15-27 febbraio).

Non mancano inoltre classici come «Romeo e Giulietta» (16-28 novembre) e «Cyrano di Bergerac» (1-13 marzo), entrambi per la regia di D’Elia.
Biglietti da 11 a 16 euro («carta primissima» per under 25 e allievi di scuole di recitazione). Per informazioni: 06.5894875.

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