San Paolo Abbandonato e senza nome. Ma diventato un eroe per un Paese intero, il Brasile, che chiede adesso giustizia per la sua morte atroce. Protagonista di questa storia che in poche ore ha conquistato il Paese del samba grazie anche al tam-tam delle reti sociali è un bastardino di taglia media, dal musetto dolce e simpatico, dai tratti tipici dei labrador. Venerdì scorso è stato ammazzato barbaramente a colpi di pala da un addetto alla sicurezza di un supermercato Carrefour ad Osasco, alla periferia di San Paolo che prima aveva pensato bene di avvelenarlo. Una storia di ordinaria violenza in un Brasile che vanta una media di oltre 63 mila omicidi l'anno ma che, per l'estrema crudeltà dell'episodio, ha toccato subito il cuore di tutti, anche quelli che alla violenza oramai da queste parti sono abituati.
«Ti faremo giustizia» scrivono in rete le associazioni animaliste mentre gli internauti inferociti abbondano di «assassini maledetti, avete ucciso un innocente». Slogan che vengono ripostati cento, mille, volte creando così un caso mediatico che il Brasile in questi termini non aveva mai conosciuto, tanto che la polizia civile brasiliana che ha una unità specializzata in maltrattamenti agli animali ha subito preso in mano la situazione e aperto un'inchiesta.
Intanto le polemiche non finiscono. Mentre Carrefour ha dichiarato che il cane è svenuto dopo l'arrivo dei veterinari del centro locale di zoonosi (profilassi animale), Rafael Leal attivista della Ong animalista «Cão Leal-Cane Leale» dà un'altra versione dei fatti. «La verità è che il supermercato era in attesa di una visita dei supervisori della Carrefour e il proprietario del supermercato ha chiesto ai suoi dipendenti di uccidere il cane mettendo del veleno in un panino con la mortadella colpendolo poi a colpi di pala». Un cane la cui sola colpa era, essendo stato abbandonato, quella di girare da giorni intorno al supermercato. Ma senza infastidire nessuno come hanno riferito poi molti clienti, anzi suscitando le coccole e la tenerezza di tanti.
Se Carrefour si trincera adesso dietro comunicati in cui scarica la colpa sul centro di zoonosi che dice aver contattato più volte e che a suo avviso sarebbe stato responsabile della morte del cane a causa di uno strumento utilizzato per prenderlo, gli attivisti mostrano le foto terribili che raccontano come la fine tragica del povero cane sia avvenuta proprio dentro lo spazio del supermercato. Macchie di sangue sparse ovunque, un corpo straziato dalla violenza umana più feroce. Non da uno strumento per accalappiarlo. «Il centro di zoonosi non c'entra nulla - spiega indignato l'attivista Rafael Leal - è stato un passante che vedendo il cane sanguinante in condizioni drammatiche lo ha preso e subito portato in uno studio veterinario. L'animale è morto durante la visita perché non ha resistito alle gravi ferite subite».
E non basta al popolo della rete che il responsabile del gesto sia stato allontanato temporaneamente. Una manifestazione di protesta è stata indetta per il prossimo 9 dicembre davanti al supermercato dove è avvenuto il crimine e migliaia di post su Twitter e Facebook invitano adesso a boicottare Carrefour in tutto il Brasile perché considerato nemico degli animali.
Ad intervenire anche l'organo di Difesa Animale del governo dello stato di San Paolo che si sta coordinando con la polizia affinché l'inchiesta porti all'identificazione dell'autore del crimine. In Brasile i maltrattamenti contro gli animali prevedono una multa e una pena da tre mesi ad un anno di prigione. Pena che in caso di morte dell'animale può essere aumentata di un terzo.
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