«Avvenire»: golpe contro la volontà popolare

Fabrizio De Feo

da Roma

«Strappo», «golpe», «un tradimento evidente della volontà popolare». Il mondo cattolico - dopo l’entrata a gamba tesa compiuta a Bruxelles da Fabio Mussi che ha tolto la firma dell’Italia dalla dichiarazione etica con cui cinque Stati avevano espresso una pregiudiziale contraria alla ricerca sulle staminali embrionali - alza la voce. E critica il neoministro della Ricerca adottando toni durissimi.
Il più deciso è Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale, che dedica all’avvenimento il titolo d’apertura della prima pagina («Staminali embrionali, lo strappo dell’Italia») e chiosa: «Il ministro italiano in sostanza ha sbloccato i finanziamenti europei alle ricerche che utilizzano e distruggono le cellule staminali embrionali». In un editoriale a firma di Marina Corradi (titolo: «Elegante e democratico il ministro strappò la firma», sottotitolo: «Golpe di Mussi contro la Carta etica europea»), Avvenire argomenta così la sua critica: «Qui si va oltre un’esternazione sui Pacs o sulla pillola abortiva. Qui si cancella da un giorno all’altro l’adesione a una dichiarazione europea fedele, nella volontà espressa, a ciò che hanno manifestato i cittadini» nel referendum sulla procreazione assistita. «Nel breve arco di un mese, dispiace dirlo - prosegue l’editoriale - ci siamo adusi a questi colpi di vento, a questo incontenibile rigoglio della istintività dei ministri, ansiosi di annunciare di persona l’avvento di una laicizzazione metodica dell’Italia. Il nostro Paese si è sfilato dalla «esigua minoranza dei contrari» benché «il referendum abbia bocciato tutte le abrogazioni pretese dal fronte radicale. Uno s’alza al mattino, e va dove lo porta il cuore, cioè a dire che l’Italia è favorevole alla ricerca sugli embrioni benché il referendum sia stato una Caporetto».
Come in una sorta di chiamata alle armi, i cattolici si mobilitano. E impugnano posizioni simili a quelle adottate dal giornale dei vescovi. Per la Compagnia delle Opere è il presidente, Raffaello Vignali, a dettare la linea. «Il ministro non solo non tiene conto delle leggi dello Stato, il che è un fatto grave, ma non tiene conto nemmeno della volontà popolare: il che è ancora più grave». Il Forum delle associazioni familiari detta, invece, un richiamo forte alla responsabilità di governo. «Un ministro può legittimamente avere le sue idee, ma quando prende posizioni ufficiali specie in ambito internazionale, deve garantire la rappresentanza del proprio Paese. Mussi ha smentito la volontà del popolo italiano».

Posizione simile a quella del Centro di bioetica dell’università Cattolica di Roma che bolla come «grave nel metodo e nel merito la decisione di ritirare il sostegno dell’Italia alla dichiarazione etica che impedisce lo sfruttamento degli embrioni umani per la ricerca». Chiude don Oreste Benzi per il quale la decisione di Mussi «contraddice la legge e non rispetta la volontà del popolo italiano».

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