Aziende, banche e mariti: chi finanzia i politici

Ecco i documenti di Montecitorio: Monte dei Paschi regala 175mila euro al Pd, il Fli incassa 190mila euro da Generazione Italia di Bocchino, mentre i Caltagirone ne versano 400mila all’Udc. Da Gianmarco a Letizia Moratti 4 milioni per la campagna elettorale

Aziende, banche e mariti: chi finanzia i politici

Roma - Quattro milioni di euro in tre soluzioni a distanza di un mese. Ricevente il «Comitato Letizia Moratti per Milano», erogante Gianmarco Moratti, petroliere marito dell’ex sindaco del Pdl. Sulla sponsorizzazione milionaria di Letizia Moratti si è favoleggiato molto, le cifre precise invece si trovano nell’ultima «Dichiarazione ex art. 4 L. 659/81 relative ai contributi erogati nel 2011» appena registrato dagli uffici della Camera. Lì si trovano le tre donazioni fatte da Gianmarco Moratti, la prima del 4 aprile 2011, per 400mila euro, le seconde due un mese esatto dopo, il 4 maggio, con 600mila euro e 3 milioni di euro.
Per la prima volta la tesoreria di Montecitorio registra anche la voce Futuro e libertà tra i soggetti beneficiari di erogazioni «liberali» (cioè private), perché fino agli ultimi due mesi del 2010 Fli non esisteva formalmente. E dalle dichiarazioni si ha quasi la conferma contabile che il partito sia in mano alla creatura di Italo Bocchino, Generazione Italia, unico soggetto (tra quelli registrati finora) ad aver contribuito a Fli, nel 2011, con tre pagamenti rispettivamente di 90mila euro (26 gennaio), 60mila euro (8 febbraio) e 40mila euro (18 maggio). Il documento riporta anche un versamento di 365mila euro fatto dal gruppo alla Camera della Lega nord al partito Lega nord, 74.760 euro dati dal Mpa di Raffaele Lombardo a Nuova Sicilia, un partito locale, e poi 70mila euro staccati da Marco Pannella a favore della Lista Marco Pannella (31 maggio 2011).
Sul fronte Pd si nota un importante elargizione da parte dei vertici di Monte dei Paschi di Siena. Da una parte Giuseppe Mussari, chairman di Mps e presidente dell'Abi (Associazione Bancaria Italiana), che nel gennaio 2011 ha donato 100mila euro al Pd di Siena, dall’altra Ernesto Rabizzi, vicepresidente di Banca Mps protocollato il 21 gennaio 2011 per l’erogazione di 75mila euro sempre al partito di Bersani (sezione di Siena). Lapalissiano il contributo (20mila euro) della Cesd srl (cioè la Cepu) a Federalismo Democratico Umbro, il movimento politico di Francesco Polidori, padre per l’appunto del Cepu. Molto attivi i costruttori nel finanziamento ai partiti, specie al Pdl. La Italiana Costruzioni spa ha regalato 75mila euro al partito di Berlusconi nel 2010, la Impreme Spa, società del gruppo Mezzaroma, il cui rampollo sposerà la Carfagna, altri 50mila, come anche la Mezzaroma ingegneria (50mila euro), la Master Immobiliare (80mila euro), la Società Appalti Costruzioni Spa (50mila euro), e altre società di edilizia hanno contribuito con qualche milione al Pdl.
Il gruppo Mezzaroma finanzia il Pdl ma nelle erogazioni per Maria Rosaria Carfagna non c’è, almeno nel 2010. Ci sono invece Air Italy spa di Gallarate (10mila euro), e poi una serie di aziende napoletane, dalla Diarad snc (10mila euro), alla Nuova Domiziana Napoli (4mila euro) settore cliniche private, alla Marnavi spa Napoli trasporti marittimi (10mila euro), alla Servizi avanzati srl napoli (2mila), più due contribuzioni personali. Se invece si guarda in casa Udc si trovano ricche contribuzioni tutte targate Caltagirone, imprenditore a capo dell’omonimo impero e padre della moglie di Pier Ferdinando Casini, leader Udc. Nel 2010 sono arrivati alla tesoreria dei centristi 100mila euro da Alessandro Caltagirone, 100mila euro da Francesco Caltagirone, 100mila euro da Francesco Gaetano Caltagirone, 100mila euro da Gaetano Caltagirone, 100mila euro dalla Porto Torre spa Roma (gruppo Caltagirone) e 100mila euro da WXII/IE Srl Roma (gruppo Caltagirone). I documenti della Camera con le contribuzioni ai partiti sono pubblici, ma per averli bisogna chiederli e non è così semplice. Su questo stanno facendo una battaglia i Radicali, che già hanno ottenuto una mole di informazioni sulle spese del Parlamento, pubblicate sul sito (dentro radicali.it)
Parlamento Wikileaks. Ma Rita Bernardini, già segretaria dei Radicali e ora deputata eletta col Pd, vuole fare chiarezza anche sui soldi privati ai partiti: «Abbiamo già chiesto che vengano messi sul sito della Camera, ma non lo fanno - spiega la Bernardini -.

Saremo costretti ancora una volta a renderli pubblici noi, così che i cittadini possano vedere come si finanziano i partiti. Tenendo presente che questi sono i finanziamenti pubblici, anche se non pubblicati, poi ci sono quelli in nero, che forse sono la parte più cospicua...».

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