Bene la riforma delle pensioni e la deducibilità integrale dellIrap, così come le agevolazioni fiscali per gli utili reinvestiti. Luigi Bordoni è a capo di unassociazione di spicco come Centromarca, che raggruppa 190 tra i principali gruppi industriali di beni di consumo con un giro daffari in Italia di 55 miliardi di euro.
In quali punti è ancora carente lazione del governo?
«Sui tagli agli sprechi. Mi rendo conto che è una misura a medio termine, peraltro già prevista nel programma di spending review di Monti. Ma occorre agire subito: calare la scure sulla pubblica amministrazione, sugli enti locali e sul Parlamento. Gli sprechi sono una percentuale altissima della spesa pubblica».
Anche sulla lotta allevasione si poteva osare di più?
«Va resa più incisiva, con pene più severe e accordi con Svizzera e paradisi fiscali».
La riforma del mercato del lavoro non è stata, per ora, affrontata.
«Ma è un passaggio obbligato, per la flessibilità resa necessaria dalla competizione globale».
I sindacati la pensano diversamente...
«Già, ma doverano quando il debito pubblico esplodeva e cera chi andava in pensione a 36 anni? Voglio regole al passo coi tempi».
Il modello Pomigliano è estendibile sul territorio?
«Non in modo schematico, il tessuto imprenditoriale è fatto di realtà diverse. Ma bisogna dar più spazio alla contrattazione territoriale e aziendale».
Come valuta la decisione di aumentare ancora lIva?
«Senza una ripresa dei consumi non cè crescita. Un giro di vite allIva del 10% è recessivo, inflazionistico e colpisce le categorie più deboli. Ma è rinviata a ottobre, con prudenza condivisibile».
Cosaltro cè da fare?
«Siamo ancora carenti sulle liberalizzazioni. E dove non cè concorrenza, i prezzi corrono sottraendo potere dacquisto.
Le aziende vip: «Serve più impegno su tagli agli sprechi e liberalizzazioni»
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