
Moncler apre la stagione dei conti della moda a Piazza Affari e tiene la rotta nonostante un mondo definito dal presidente e ad Remo Ruffini ( in foto ) «imprevedibile e complesso». I numeri stabili sono il frutto di una buona performance nei mercati asiatici che hanno compensato il calo nell’area Emea (Europa, Middle East e Africa). Alla voce ricavi, Moncler ha realizzato 1,22 miliardi di euro, (+1% annuo a cambi costanti). La parte del leone la fa il brand Moncler, mentre Stone Island arriva a quota 186,7 milioni. L’ebit di gruppo è sceso a 224,8 milioni, da 258,7 milioni, con un’incidenza sui ricavi del 18,3% rispetto a 21% nel primo semestre 2024, «a causa principalmente di una diversa ripartizione tra il primo e il secondo semestre delle attività di marketing rispetto all’anno precedente». Il risultato netto è sceso a 153,5 milioni da 180,7 milioni. La posizione finanziaria netta di gruppo è scesa a 980,8 milioni di cassa netta (era pari a 1.308,8 milioni al 31 dicembre 2024), dopo il pagamento di 345 milioni di dividendi.
«La prima metà dell’anno ci ha ricordato ancora una volta quanto il mondo possa essere imprevedibile e complesso e quanto sia fondamentale per le aziende rimanere vigili e agili, continuando al tempo stesso a investire nei propri marchi», ha commentato Ruffini.
Guardando ai prossimi mesi, «è difficile fare previsioni su come andrà la seconda metà dell’anno, sinceramente non lo sappiamo e non abbiamo visibilità al momento», ha detto il group chief corporate and supply officer di Moncler, Luciano Santel sottolineando, però, che «i costi sono sotto controllo».