Pirelli cancella i dazi a colpi di tecnologia

Tronchetti: "Il nostro modello è più forte della geopolitica". I profitti salgono oltre i 400 milioni

Pirelli cancella i dazi a colpi di tecnologia
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Pirelli conferma tutti i target 2025 dopo aver chiuso i primi nove mesi del 2025 con un utile netto in crescita dell'8% a 400,6 milioni di euro, rispetto ai 371,1 milioni dello stesso periodo del 2024. I ricavi sono stati pari a 5,195 miliardi, con una crescita organica del 3,7% escludendo l'effetto cambi e iperinflazione (-3,4%) e il deconsolidamento di Dackia (-0,1%). Includendo questi effetti, la variazione è stata del +0,2% rispetto ai 5,18 miliardi dei nove mesi 2024. L'High Value rappresenta il 79% del fatturato totale (76% nei nove mesi 2024). Nel solo terzo trimestre i ricavi si sono attestati a 1,69 miliardi (-2,3% rispetto allo stesso periodo del 2024 ma la crescita organica è stata del +2,4 per cento).

«I risultati per i primi nove mesi evidenziano la resilienza del nostro modello di business, in grado di generare valore in un contesto esterno che mette tutti alla prova, segnato da tensioni geopolitiche e commerciali e da una forte volatilità dei cambi», ha sottolineato il vicepresidente esecutivo, Marco Tronchetti Provera (in foto), durante la presentazione agli analisti. Tronchetti ha poi evidenziato che «l'evoluzione sul cyber tyre a livello internazionale, e la continua innovazione dei prodotti, contribuisce a rafforzare la leadership tecnologica. Il contesto macroeconomico rimane volatile» per «i dazi commerciali Usa, la significativa debolezza del dollaro, l'inflazione dei fattori produttivi», ha aggiunto. Nei primi nove mesi 2025 l'Ebitda adjusted del gruppo guidato da Andrea Casaluci è stato pari a 1,18 miliardi, in crescita del +2,4% rispetto ai 1,15 miliardi del corrispondente periodo 2024. L'Ebit adjusted è stato pari a 835,5 milioni, rispetto agli 815,9 milioni nel corrispondente periodo del 2024, grazie al contributo delle leve interne che hanno più che compensato la volatilità dei cambi, l'aumento del costo delle materie prime e inflazione, nonché l'impatto dei dazi Usa in vigore dal 3 maggio. Gli Stati Uniti generano oltre il 20% dei ricavi di Pirelli che soddisfa la domanda nel Paese per circa il 5% attraverso produzione locale, in Georgia, per circa il 55% con le importazioni dal Messico e per il 40% restante circa dal Brasile e dall'Europa.

Il cda ieri ha approvato i risultati a maggioranza con il voto favorevole di 9 su 14 consiglieri presenti.

Hanno votato contro i rappresentanti di Sinochem, Chen Aihua, Zhang Haitao, Chen Qian e Fan Xiaohua, mentre Grace Tang si è astenuta. Sul fronte della governance, Tronchetti ha spiegato che «il governo sta trattando con le parti ma non c'è niente sul tavolo del trattative per quanto riguarda una transazione» con il socio cinese.

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