Azimut pronta allo shopping Utili a 118 milioni, è il record

PIANI Giuliani: «Il focus è sull’Italia e la cedola sarà buona». Via al fondo per le materie prime

Nei progetti dell’amministratore delegato Pietro Giuliani il gruppo Azimut cercherà di radicarsi in Italia comprando qualche concorrente e si protenderà all’estero con una rete di «satelliti». A partire dai Paesi emergenti, come la Cina, in cui il gruppo vorrebbe impiantare alcune start up a cui fare da «incubatore». Nei prossimi cinque anni Azimut (+1,5% il titolo in Piazza Affari) avrà in cassa «500 milioni di euro, a cui aggiungere la leva del debito», a disposizione per lo shopping, ha detto Giuliani: se si presentano buone chances «non disdegniamo l’idea di acquistare qualcosa», ha precisato, ma il gruppo è disposto a valutare operazioni importanti (oltre i 100 milioni di euro) «solo in Italia». La strategia poggia sul bilancio 2009, chiuso dal gruppo con un utile netto consolidato atteso tra 113 e 118 milioni di euro, il livello più alto mai conseguito nella sua storia (+169% rispetto ai 42 milioni nel 2008, l’annus horribilis della crisi). I ricavi si attestano tra 328 e 344 milioni di euro (256,3 milioni nel 2008) così come è tornata positiva la posizione finanziaria netta. I dati definitivi saranno sul tavolo del consiglio l’11 marzo.
In mancanza di opportunità di espansione «alzeremo la politica dei dividendi», ha precisato il top manager che già quest’anno promette di distribuire ai soci «una buona cedola» (era 10 centesimi nel 2008): Azimut è una delle rare Sgr realmente indipendenti dal sistema bancario. «Siamo tra le poche aziende al mondo che sono state capaci di creare utili superiori a quelli precedenti all’inizio della crisi», ha aggiunto l’ad. A fine dicembre il patrimonio gestito si è attestato a 13,9 miliardi di euro, mentre le masse gestite sono cresciute del 14,3%, grazie alla raccolta e alla performance dei prodotti (+9%). Come volano ha contribuito lo scudo fiscale: la prima fase dell’operazione ha portato nelle casse di Azimut un miliardo di euro ma la cifra a fine aprile dovrebbe salire a «non meno di 1,3 miliardi complessivi». Entro il primo semestre dovrebbero poi chiudersi le trattative con Cattolica per acquisire Apogeo Sim.

Azimut, che ha arricchito il proprio carnet lanciando un fondo che investe direttamente nelle materie prime, ha infine confermato l’obiettivo di raddoppiare le masse in gestione arrivando a quota 27 miliardi entro il 2015.

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