Azionisti bocciati: niente indagine sui maxi-bonus

I maxi bonus di Wall Street tornano a tenere banco. Nella giornata in cui il vice presidente della Fed, Donald Kohn, annuncia la sua uscita dalla Banca centrale alla scadenza del mandato il prossimo giugno, e il comitato per le retribuzioni di Citigroup informa gli azionisti che a suo avviso l’amministratore delegato Vikram Pandit «merita» un bonus per il 2009 alla luce dei successi ottenuti dalla banca, Goldman Sachs riferisce: il consiglio di amministrazione ha bocciato le richieste degli azionisti per un esame degli eccessivi compensi e per l’assunzione di iniziative per recuperare parte di quanto distribuito ai top manager.
La bocciatura del cda di Goldamn potrebbe riaccendere le polemiche sui maxi-bonus a Wall Street e segue l’azione legale avviata da alcuni azionisti in dicembre, che accusano l’istituto di aver «infranto gli obblighi fiduciari» nello stabilire elevati livelli di compensi. La banca - comunica la stessa Goldman Sachs alla Sec - ha ricevuto diverse lettere da azionisti nei quali veniva avanzata la richiesta di rivedere le pratiche di salari, benefit e compensi: il consiglio di amministrazione «ha respinto le richieste». Nel 2009 Goldman ha accantonato 16,9 miliardi di dollari per i compensi.


L’ad Lloyd Blankfein ha ricevuto nel 2009 un bonus in titoli di 9 milioni di dollari. Pandit ha annunciato nel febbraio 2009 che avrebbe preso un compenso di 1 dollaro l’anno fino a che la banca non sarà tornata in utile. Citigroup ha chiuso il 2009 con perdite per 1,6 miliardi di dollari.

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