Azzurre eliminate dal mondiale dei rimpianti

L’Italia è fuori dal podio ai mondiali di pallavolo femminile in Giappone. In Europa domina, ha vinto gli ultimi due campionati continentali, a livelli assoluti però fatica: si è aggiudicata il Mondiale del 2002, la Coppa del Mondo 2007, l’anno scorso la Grand Champions Cup, mai però è salita sul podio alle Olimpiadi e pure allo scorso mondiale mancò la medaglia. Azzurre in calo, Londra 2012 sarà ancora più complicata.
La sconfitta degli Stati Uniti contro il Brasile aveva offerto la possibilità di qualificazione, in base alla regola del quoziente punti però avrebbero dovuto concedere a Cuba appena 55 punti, una media di appena 18 a set. Le caraibiche erano già eliminate, eppure rappresentano un’avversaria di primo livello, l’impresa era disperata. Il 25-16 del primo parziale aveva lasciato speranze, con le battute di Arrighetti, gli attacchi di Ortolani e una buona difesa; la sconfitta per 24-26 nel secondo di fatto le spazza via, con la rimonta subita dal 24-22 e l’attacco fuori di Del Core. Un muro di Piccinini aggiudica il terzo 25-21, già però era certo il passaggio al tabellone dal quinto all’ottavo posto, con trasferimento a Tokyo e la Serbia (sabato alle 10) come prima avversaria. Combattute le ultime due partite, andate però alle centramericane: 23-25, 22-24 l’infinito tiebreak, con tre matchpoint sprecati.
«Avevamo iniziato benissimo - racconta coach Massimo Barbolini -, le cose si sono complicate nel confronto punto a punto, con 3 palle regalate nel secondo set. Cuba è stata superiore a muro e al servizio, abbiamo retto in difesa e in attacco, continuando con determinazione anche a eliminazione certa».
L’Italia ha pagato la sconfitta con la Repubblica Ceca, si fosse aggiudicata quel quinto set sarebbe probabilmente passata, mentre la sconfitta con il Brasile era inevitabile: qualche punto in più, peraltro, avrebbe lasciato un margine superiore per l’ultima gara.
«Cuba non aveva mai perso con lo scarto limite che sarebbe servito a noi. Il rimpianto è ovvio, per cinque mesi di lavoro. Il nostro girone era più difficile, magari nell’altro saremmo passati. Comunque onoreremo anche l’ultima fase, è come fosse un mini campionato europeo».
L’Italia maschile dunque ha fatto meglio delle donne, piazzandosi al quarto posto e approfittando del fattore campo. Opportunità che le ragazze avranno nel 2014, quando però usciranno di scena le veterane Piccinini, Del Core, Gioli e forse pure Barazza (ora in maternità), Lo Bianco e Cardullo.

Rispetto al Mondiale dello scorso mese c’è stata maggiore sportività, nessuna nazionale ha giocato a perdere. Sabato le semifinali, dalle 7 italiane Russia-Usa, alle 10 Brasile-Giappone. Le russe sono campionesse in carica, favorite le verdeoro.

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