Fausto Biloslavo
A Bagdad la strategia del terrore contro gli ambasciatori musulmani, che punta a mantenere lisolamento del governo iracheno nel mondo arabo e islamico, ha colpito ancora. Ieri sono stati sequestrati due diplomatici algerini, il capo missione Ali Billaroussi ed Ezzedine Ben Fadi, che gode di copertura diplomatica ma che potrebbe far parte dei servizi di sicurezza del suo Paese. Ancora una volta, comera capitato per il sequestro dellambasciatore egiziano, poi ucciso dai terroristi di Al Qaida, i diplomatici giravano incredibilmente senza scorta.
Il rapimento è avvenuto verso le 12.30 ora locale, quando gli algerini stavano pranzando su un tavolo allaperto del ristorante Al Saa, nel quartiere residenziale di Al Mansour. Un quartiere dove ci sono diverse ambasciate e residenze dei diplomatici accreditati a Bagdad, ma a rischio. Oltre a rapimenti mirati di tecnici occidentali, proprio ad Al Mansour si sono verificati il tentativo di sequestro dellinviato del Bahrein di poche settimane fa, e limboscata al convoglio dellambasciatore pachistano lo stesso giorno.
I diplomatici algerini seduti al ristorante erano tre, quando sono arrivate a tutta velocità due auto, con targa della provincia occidentale di Al Anbar, al confine con la Siria, infestata da guerriglieri e terroristi. Dalle macchine sono scesi almeno sette uomini armati, che secondo alcune versioni avrebbero sparato per intimidire i presenti. Per Billaroussi e Ben Fadi non cè stato nulla da fare. I sequestratori li hanno prelevati e costretti a salire in macchina. Un terzo membro della legazione algerina, che partecipava al pranzo, Abdel Wahab Fellah, è invece riuscito a salvarsi fuggendo. Proprio lui ha avvertito le forze di sicurezza irachene, ma nonostante lallarme immediato non si è trovata traccia dei due ostaggi. Bilaroussi è un cinquantenne occidentalizzato, che tentava di migliorare le relazioni diplomatiche con lIrak. Per questo è finito nel mirino dei terroristi. LAlgeria ruppe le relazioni diplomatiche con Saddam nel 1991 e partecipò con un piccolo contingente alla liberazione del Kuwait. Bilaroussi ha il grado di incaricato daffari, perché lAlgeria, come gli altri Paesi arabi, non è ancora rappresentata da un ambasciatore. Il primo ambasciatore designato era legiziano Ihab Al-Sherif, rapito il 2 luglio dai terroristi di Al Zarqawi, il luogotenente di Al Qaida in Irak. La sua nomina era stata annunciata pubblicamente dallEgitto alla conferenza internazionale di Bruxelles, e per questo i sequestratori lo hanno decapitato. Pochi giorni dopo il sequestro di Al Sherif è scampato fortunosamente a un rapimento lincaricato daffari del Bahrein. Nelle stesse ore il convoglio con lambasciatore pachistano finiva in unimboscata, e solo la pronta reazione della scorta lo salvava.
Il risultato della strategia che terrorizza i diplomatici musulmani è evidente: il Bahrein ha richiamato il suo rappresentante, e lambasciatore pachistano è stato trasferito ad Amman, la capitale giordana. Non solo: la Giordania e lArabia Saudita, che volevano nominare un ambasciatore, si sono ben guardati dal farlo. Siria e Yemen continuano a rimandare la riapertura delle rispettive ambasciate, e altri Paesi arabi hanno drasticamente ridotto il personale. Da notare che a Bagdad sono oltre 50 gli ambasciatori non arabi, a cominciare da quelli dei principali Paesi europei.
Accanto alle stragi dei kamikaze, che spesso mietono vittime tra i civili, i terroristi sembrano utilizzare un secondo binario più selettivo. Oltre ai rapimenti dei diplomatici arabi eseguono omicidi politici mirati per evitare che il Paese adotti il sistema democratico.
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