Balducci e il cinema: finanziamenti pubblici nel mirino dei pm

nostro inviato a Perugia

Punta ai finanziamenti pubblici per il cinema l’inchiesta sugli appalti del G8 che corre lungo l’asse Perugia-Firenze. Punta soprattutto a capire quali e quante pellicole siano state finanziate grazie alle entrature di Angelo Balducci, che oltre ad avere un figlio attore, sarebbe stato in grado di favorire questo o quell’amico, soprattutto gay (una quindicina i nomi su cui si sta lavorando) produttore, regista o protagonista di film da sovvenzionare attraverso le riserve del fondo cassa dell’apposito Dipartimento del ministero per i Beni Culturali retto dall’amico Gaetano Blandini, direttore «Cinema», plurintercettato dal Ros. Balducci e Blandini sono infatti i protagonisti di una delle primordiali conversazioni captate dai carabinieri a proposito di un articolo del settimanale L’Espresso che mise in allarme la «Banda Balducci» per i collegamenti fra le società che si aggiudicavano le gare per il G8 e quelle interessate a produrre e distribuire film. E proprio da quella chiacchierata finalizzata ad abbozzare una richiesta di rettifica nasce il filone che porta oggi gli inquirenti a puntare l’occhio di bue sulla gestione delle risorse economiche da parte degli uffici retti da Sandro Bondi. In particolare l’attenzione è rivolta alle decisioni delle varie sottocommissioni cinematografiche, nominate dal ministro Rutelli, e «scadute» a fine giugno 2009.
La discrezionalità delle decisioni: è qui lo snodo delle indagini. Perché quel film sì («Natale a Beverly Hills») e perché l’altro no («Vallanzasca»). Un caso, tanti casi. L’erogazione a favore del poco conosciuto Last minute Marocco di 1 milione e ottocentomila euro(a fronte di soli 350mila euro incassati al botteghino) interpretato da Lorenzo Balducci, figlio della coproduttrice della pellicola assieme a Giulio Violati, marito dell’attrice Maria Grazia Cucinotta, all’epoca «amministratore unico della società di produzione cinematografica Italian Dream Factory - scrive il Ros - giust’appunto insieme con Thau Rosanna, moglie di Angelo Balducci». Sia la Thau (per il 50%) che Vanessa Pascucci in Anemone (per il 25%) sono state presenti nella Erretifilm srl (che produce il film «Anime» interpretato da Lorenzo Balducci) che ha la sede legale nello stesso stabile di Grottaferrata della Anemone Costruzioni. Già socie anche nella Duea e in una quarta società di produzione cinematografica, la Edelweiss Production, costituita il 18 luglio 2005, con sede a Settebagni, periferia nord di Roma. Tra i finanziamenti all’attenzione dei magistrati anche i 700mila euro per «Viola di mare», prodotto dalla Italian Dreams. Seguendo le tracce di questa «Idf Srl», la mattina del 30 settembre, il Ros incappa in Rosanna Thau «che si lamenta con Diego Anemone delle sue socie e di tale Giulio in riferimento ad un contenzioso aperto per il finanziamento e la produzione di un film. «Lo sai quelle disgraziate delle mie socie, compreso quel delinquente di Giulio (Violati)... perché così lo posso solo definire... lo sai che non vogliono firmare il 10% per cui... Medusa... non fa il contratto per cui non può prendere i soldi in banca per cui non si può fare il film».
Amicizie, raccomandazioni, interessi, lobby, pressioni politiche. C’è di tutto nelle carte del Ros. C’è, ad esempio, il figlio di Balducci che da sempre lavora tanto, tantissimo, «con sovrapposizione di impegni fra una produzione e l’altra», tra film e fiction, con registi come Melchionna e Tavarelli, comparsate in tv (da Matrix al Tg1) oltre che per indubbi meriti - ipotizzano gli investigatori - anche grazie alla gioiosa macchina da guerra messa in piedi dal papà. La cerniera fra Anemone e Blandini, secondo il Ros, è rappresentata invece dal commercialista Stefano Gazzani «che tra le altre società del gruppo, segue la contabilità della Erretifilm» nonché «della contabilità dei lavori in corso riferiti al vertice G8 della Maddalena (...). Gazzani è altresì socio unico della Stefano Gazzani Communications», l’ennesima Srl che cura «la realizzazione la produzione, la editazione, distribuzione, in proprio e per conto terzi di spettacoli teatrali, cinematografici e radiotelevisivi». Tutto fa spettacolo, al Ros. Anche le intercettazioni del clan Balducci in cerca di appoggi, per il figlio Lorenzo, presso la società di produzione Endemol. E un paio di vecchi film prodotti dall’entourage della Falchi, con Balducci jr attore: «Due vite per caso» e «Ce n’è per tutti».

Fra gli accertamenti in corso anche quello sull’ultimo film prodotto da Raicinema, «Io don Giovanni» diretto da Carlos Saura, di cui c’è ampia traccia nelle intercettazioni: per l’intervista al Tg1 fatta da Vincenzo Mollica, e per le telefonate «calde» con l’amministratore unico della Lucky Red, Andrea Occhipinti, che ha prodotto quel film ed anche «Due vite per caso» presentato al Festival di Berlino, dove sarebbe dovuto andare ad applaudire il figlio Angelo Balducci se la procura di Firenze non l’avesse arrestato prima. Convinta, com’è, che il viaggio in Germania era stato in realtà pianificato per fuggire dall’Italia e sfuggire alle manette.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica