Va bene le spiagge vip, va bene la movida fino allalba. Ma Ibiza e Formentera, i gioielli delle Baleari, sono anche altro. Sono natura e relax, sono vegetazione ancora intonsa e piccoli angoli e paesini dellentroterra tutti da scoprire. Prendiamo Ibiza ad esempio e infiliamoci lungo i sentieri e le stradine della cala dHort. Magari in bicicletta, pedalando verso torre des Savinar. Un percorso zen che conduce dritto dritto di fronte a Es Vedrà, la magica roccia che si staglia dritta verso il cielo, considerata il secondo punto energetico del mondo. Allisolotto roccioso sono legati i miti e le leggende più incredibili: qualcuno pensa sia lisola delle sirene dellepoca omerica, altri la considerano lisola sacra a Tanit, la dea cartaginese dellamore e della fertilità. I più azzardati sostengono addirittura di avervi avvistato degli ufo, in realtà lisolotto pare sia popolato solo da capre e falchi. Fatto sta che più ci si avvicina alla roccia, più si ricevono degli influssi energetici e le bussole dei marinai smettono di funzionare.
Lo sapevano bene gli hippy degli anni Settanta, assidui frequentatori dellisola. Ripercorrendo le loro strade ci si imbatte in tante sorprese «zen». A cominciare dalle sculture in roccia: totem primitivi di sassi appoggiati luno sopra laltro e irremovibili. A realizzarli è uno «scultore» sui generis che si tiene ben lontano dai turisti e che vive nelle boscaglie lontano dallIbiza moderna. Per continuare sulla scia delle comunità hippy, che giravano su camper colorati o a piedi con solo un sacco a pelo, basta prendere un traghetto: mezzora di viaggio ed ecco che di fronte agli occhi si spalanca un vero paradiso di natura e luce. È Formentera, lisola della lucertola. Popolata di naturisti fino a qualche anno fa, ora è la patria agostana dei ventenni in motorino, dei calciatori e del movimento. Ma conserva pur sempre qualcosa di incontaminato e assolutamente speciale. Per accorgersene basta arrivare fino al faro della Mola e godersi lo spettacolo quasi irreale di gabbiani e rocce a strapiombo. Oppure seguire i sentieri - chiamati romani, anche se di romano hanno ben poco - che si addentrano nel verde: si scopriranno piante grasse di ogni tipo, fiori rari in Italia e profumi mescolati alla salsedine.
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