Pier Francesco Borgia
La memoria, a volte, può risultare lultima risorsa per combattere la solitudine. Lisolamento esistenziale delluomo moderno sempre più spesso, però, deve fare a meno anche dei ricordi e delle proprie radici. È il caso degli emigranti, al centro del romanzo Ieri di Agota Kristof (Einaudi) che Marco Baliani porta in scena alla sala Petrassi dellauditorium Parco della Musica (domani sera alle ore 21). Si tratta del terzo appuntamento del progetto «Solitudini», inaugurato lo scorso 14 novembre con una lettura scenica del Manfred di Byron.
La solitudine delluomo moderno, in Ieri, diventa assoluta. Effetto dello sradicamento che non trova conforto. Un testo emblematico che Baliani ha scelto per la sua forte presa emotiva e il suo pesante carico poetico. È il racconto, sempre lucido e crudo, di un immigrato che cerca nella terra che lo ospita (una Svizzera grigia e opprimente) una traccia per rifarsi una memoria. Immagina di riconoscere in un volto una persona amata. Gli «scherzi» di una memoria labile non confortano il povero immigrato ed il suo spaesamento, la sua condizione di totale estraneità, si trasmette anche al lettore della Kristof e - adesso - al pubblico di Baliani, stranieri anchessi rispetto a un destino di difficile comprensione.
Marco Baliani è tra i più prestigiosi rappresentanti, insieme a giovani promesse come Ascanio Celestini e Davide Enia, del teatro di narrazione. Fin dai tempi del successo ottenuto con Kholaas tratto da Kleist (1989) ha dimostrato una forte vocazione in questo genere di spettacolarizzazione della parola. E il progetto «Solitudini» è la conferma del suo talento nel rivitalizzare al massimo, e con il minimo impegno produttivo, la parola letteraria.
Sul palcoscenico, insieme allattore, ci saranno il clarinettista Gianluigi Trovesi e il fisarmonicista Gianni Coscia.
Biglietto unico 10 euro. Info: 06-80211281
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.