Appiano Gentile - «Mario? Io non ce l’ho con lui, però va a giocare con la Primavera così si fa un’idea di cosa vuol dire stare in serie A». Ore 14,30 al centro Facchetti, ex Interello, Inter-Treviso.
Mourinho non aveva neppure tanta voglia di star lì a raccontarla questa storia, fa: «Adriano e Balotelli non sono convocati e voi mi chiedete perchè. Invece io vorrei dirvi che Quaresma è convocato... E non mi chiedete come mai Quaresma è convocato?».
In certi momenti Appiano Gentile è molto ma molto meglio di un qualsiasi altro spettacolo del pomeriggio e probabilmente prima o poi andrà in prima serata.
Allora scatta la domanda e Mourinho fa: «Quaresma è stato convocato perché si è allenato con intensità», spiegando con un giro di parole come mai Balotelli non è convocato per l’anticipo serale della quindicesima. Ma poi ha aggiunto: «Io sento dire che fra me e lui non c’è un buon rapporto, ma non è vero, magari gioca martedì con il Werder». C’è sempre luce in fondo al tunnel e per Supermario c’è sempre un Treviso da affrontare per dimostrare buona volontà. Altro non cerca in lui Mourinho, solo volontà: «A me non basta che lui diventi un giocatore come gli altri, per me lui è diverso e deve interpretare in modo positivo queste cose che dico.
A me fa piacere che giocatori come Crespo e Zanetti rendano pubbliche le loro idee per spiegare come il talento da solo non basti - ha continuato Mourinho -, ma credo che Zanetti e Crespo siano comunque arrivati ad altissimi livelli. Questo per me è importante. Solitamente i giocatori fanno gruppo e sono un po’ più lontani dall’allenatore, ma se penso che il mio capitano o uno come Crespo dicono che questa non è la strada giusta, mi fa piacere. Voglio che Mario arrivi dove può arrivare, perché ha tutte le possibilità per diventare un giocatore diverso».
Nessun astio e nessuna ruota per aver ricevuto l’ennesimo consenso da parte del gruppo. Adriano invece è fuori per convalescenza: «Non è convocato perché ha avuto l’influenza ed ha iniziato ad allenarsi solo mercoledì senza avere la condizione per lavorare bene. Solo ieri ha potuto allenarsi in maniera adeguata ma non basta per giocare contro la Lazio, anche se spero che sia pronto per martedì in Champions».
Il resto onestamente non ha tenuto con le orecchie dritte come per il caso Balotelli. Mourinho ha elogiato il momento della sua squadra, quello della Lazio che ritiene carica e non stanca perché un successo a San Siro fa sempre molto bene, ha detto di non conoscere personalmente Delio Rossi ma di stimare le sue idee e come mette in campo la sua squadra: «Praticamente gioca con un modulo simile al nostro, zeppo di individualità e con grande organizzazione».
Delio Rossi ha fatto sapere che per battere l’Inter serve un’impresa, perché è la squadra più forte in assoluto del panorama internazionale: «Ma non è imbattibile», ha aggiunto per dare un senso alla sfida di questa sera. A Mou non ha messo pressione addosso neppure la dichiarazione di Spalletti che lo ringrazia per aver elevato tutta la categoria degli allenatori italiani e non ha voluto parlare di Juventus e Milan: «Perché loro sono dietro. A loro interessa il risultato che faremo noi all’Olimpico perché devono recuperare. A noi non interessa il loro perché sono dietro. Questo è il vantaggio di stare davanti». Concetto semplice.
Ma intanto Delio Rossi qualcosa ha già rubato a Mou, dopo il modulo: «Avere uno stadio pieno ci potrebbe aiutare, perchè questa partite è meglio giocarle in 12».
Giocano quelli che hanno battuto il Napoli domenica, l’Inter non cambierà molto, l’ha detto Mourinho.
E non cambierà neppure con il mercato di gennaio: «Ho sentito parlare di Cristiano Ronaldo e mi è sembrata una buona occasione per vendere giornali. Poi ho sentito che Thiago Silva lascia il Brasile e Didier Drogba non è felice al Chelsea. Ma se finisco il campionato con questa rosa, io sono contento».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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