Per Banca di Asti la difesa dai rischi digitali non è solo questione tecnologica: è soprattutto questione di educazione, responsabilità e cultura finanziaria. Da sempre l'istituto presieduto da Giorgio Galvagno e guidato dall'ad Carlo Mario Demartini considera la consapevolezza dei clienti e dei colleghi il primo strumento per prevenire le truffe online. È stato ulteriormente intensificato l'impegno con una strategia integrata che unisce canali digitali, strumenti tradizionali e presenza sul territorio.
Sul sito ufficiale della Banca (www.bancadiasti.it), sui social e sull'app sono disponibili contenuti ad hoc e pillole informative pensate per spiegare in modo concreto come riconoscere i tentativi di raggiro: dalle e-mail sospette ai messaggi WhatsApp ingannevoli. Contemporaneamente, la comunicazione raggiunge direttamente i clienti con messaggi mirati e newsletter ricorrenti, offrendo indicazioni pratiche su comportamenti sicuri da adottare sia online sia al telefono. Anche le filiali diventano luoghi di prevenzione: manifesti e brochure, con linguaggio chiaro e visivo, raccontano le truffe più frequenti e suggeriscono una serie di buone prassi per evitarle.
Al centro dell'iniziativa non ci sono solo i clienti, ma anche i collaboratori dell'istituto. Ogni giorno, i dipendenti dialogano con il pubblico e gestiscono situazioni delicate, diventando il primo presidio di fiducia del territorio. Per questo motivo la Banca di Asti ha avviato un percorso di formazione continua finalizzato a sviluppare competenze nella gestione delle truffe digitali e nella protezione dei clienti. L'obiettivo è garantire che ogni collega sia pronto ad affrontare scenari di rischio complessi e a trasmettere sicurezza e informazioni corrette, anche in situazioni di potenziale panico.
Il culmine di questo impegno è l'evento in calendario oggi, organizzato in collaborazione con la Questura di Asti. Non si tratta solo di un momento formativo, ma di un'occasione per diffondere la cultura della sicurezza a tutti gli stakeholder del territorio. Grazie alla partecipazione di esperti di rilievo nei campi giuridico, psicologico e operativo, l'incontro consentirà di approfondire le dinamiche delle truffe digitali, di illustrare strategie di prevenzione efficaci e di condividere buone prassi che possano essere adottate quotidianamente da cittadini, imprese e istituzioni.
Le iniziative della Banca di Asti non si fermano alla teoria: i consigli pratici, alla base della formazione e della comunicazione, costituiscono strumenti concreti per difendersi. La protezione dei propri codici e delle credenziali deve diventare un'abitudine quotidiana, così come la cautela nell'aprire link ricevuti via e-mail, sms o messaggi istantanei, preferendo sempre l'accesso diretto ai servizi ufficiali. In caso di chiamate sospette, la regola è interrompere immediatamente la conversazione e contattare il numero ufficiale della banca. E non bisogna cedere alla fretta: chi insiste perché "agisci subito" o "blocca un'operazione urgente" sta manipolando le emozioni e il primo passo per non cadere nella trappola è riconoscerlo.
Oltre alla formazione e alla comunicazione, Banca di Asti promuove attività pratiche di sensibilizzazione, come workshop, incontri informativi e simulazioni di tentativi di truffa. Queste iniziative aiutano i partecipanti a comprendere i meccanismi psicologici dell'inganno e a individuare i segnali di allarme prima che si verifichi un danno. L'approccio dell'istituto di credito combina didattica digitale e presenza sul territorio, creando un percorso continuo che trasforma la conoscenza in prevenzione quotidiana e rafforza la cultura della sicurezza finanziaria nella vita reale.
L'evento del 24 novembre rappresenta dunque la sintesi della responsabilità sociale della Banca di Asti: un impegno che va oltre il cliente per coinvolgere l'intero ecosistema locale. Informare, condividere buone pratiche e costruire consapevolezza diventano strumenti concreti di protezione collettiva, capaci di ridurre il rischio e rafforzare la fiducia nelle relazioni economiche e sociali del territorio.
In un contesto in cui le truffe si evolvono rapidamente e le forme di inganno si fanno sempre più sofisticate, questo approccio integrato conferma come prevenzione, formazione e responsabilità condivisa siano le armi più efficaci contro il cybercrimine.