La Banca d’Italia commissaria istituto iraniano

Roma. Bankitalia ha commissariato la filiale italiana dell’iraniana Bank Sepah, richiamando gli operatori finanziari a rispettare le sanzioni imposte dall’Onu. In una delibera datata 26 marzo 2007, la Banca d’Italia ha disposto la gestione provvisoria della succursale italiana della Bank Sepah, con sede a Roma, richiamando quanto previsto dall’embargo. Nel gennaio scorso la Bank Sepah era stata segnalata per i suoi servizi e finanziamenti alle imprese iraniane impegnate nel programma di proliferazione nucleare.
La Bank Sepah è stata fondata nel marzo del 1925 come banca cooperativa delle Forze armate iraniane. L’istituto, che conta 1.700 filiali in Iran e una decina di uffici all’estero, è divenuto negli anni una delle più importanti realtà finanziarie della Repubblica islamica.
La banca dispone anche di una consociata, la Sepah International, con sede a Londra. Da anni è molto attiva nel campo delle transazioni internazionali e proprio per questo il suo nome è stato inserito nell’elenco delle società iraniane sottoposte alle sanzioni decise dal Consiglio di sicurezza. Sono numerose le istituzioni della Repubblica islamica, soprattutto quelle militari, che fanno ricorso alla Sepah per le proprie transazioni internazionali.
Le Nazioni Unite hanno imposto nuove sanzioni all’Iran sabato scorso poiché Teheran ha rifiutato di interrompere il suo programma nucleare.

La risoluzione 1747 mette al bando le esportazioni iraniane di armi convenzionali, congelando i beni finanziari all’estero di ventotto soggetti, tra cui la banca Sepah. Teheran ha 60 giorni, dal voto del Palazzo di vetro, per normalizzare la propria posizione.

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