"Banco Bpm in mano a Unicredit? Raffica di esuberi e chiusure"

Il sindacato: "Filiali a rischio in 40 province italiane"

"Banco Bpm in mano a Unicredit? Raffica di esuberi e chiusure"
00:00 00:00

La First Cisl lancia l’allarme sull’ipotesi di fusione tra Unicredit e Banco Bpm (in foto il ceo Giuseppe Castagna), paventando un impatto occupazionale e territoriale ben più rilevante di quanto finora emerso pubblicamente. Il coordinamento sindacale del Banco, infatti, giudica la proposta avanzata da Unicredit alla Direzione Generale Concorrenza (Dg Comp) della Commissione europea — che prevede la cessione di circa 209 sportelli, pari al 14% della rete del Banco — come un’indicazione insufficiente a cogliere la reale portata del problema.

Il sindacato sottolinea come, in molte province italiane, la quota di sovrapposizione degli sportelli tra i due istituti superi ampiamente il 20%, una soglia che dovrebbe spingere l’autorità Antitrust italiana a prendere posizione. La First Cisl, a tal proposito, ha redatto un elenco dettagliato di ben 40 province in cui la sovrapposizione di filiali oltrepassa questo livello critico, sollevando forti dubbi sull’effettiva compatibilità concorrenziale dell’operazione.

A destare particolare preoccupazione sono le ricadute su lavoratori, territori e clientela. Il sindacato parla apertamente di rischi «concreti » per il personale, che potrebbe essere «ceduto o costretto alla mobilità geografica e/o funzionale», con effetti negativi sulla stabilità occupazionale e sulla qualità del lavoro. Sul piano territoriale, l’allarme riguarda soprattutto le aree più fragili, che sarebbero «impoverite » dalla perdita di presidi bancari ritenuti fondamentali per il sostegno a famiglie, imprese e cittadini.

Non meno rilevante, secondo la First Cisl, l’impatto per i clienti, che potrebbero trovarsi improvvisamente a fronteggiare una riduzione dell’accesso al credito, con conseguenze tangibili per il tessuto economico locale. Il sindacato del gruppo Banco Bpm esprime quindi una ferma contrarietà a un’operazione che, a suo giudizio, comprometterebbe «i livelli occupazionali, la qualità del lavoro, il credito alle imprese e la qualità/ continuità del servizio bancario» nei territori coinvolti.

«La nostra posizione — conclude la First Cisl — è chiara: le operazioni societarie non si fanno sulla pelle dei lavoratori, dei clienti e dei territori».

Ieri in Borsa Banco Bpm ha segnato

un progresso dello 0,5% a 10,38 euro, mentre Unicredit è salita solo dello 0,2% a 58,29 euro. Benché sospesa dalla Consob, l’Ops di Piazza Gae Aulenti prevede uno sconto dell’1,7% sul Banco in base alle quotazioni di ieri.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica