Generali guidata dal ceo Philippe Donnet (foto) chiude i nove mesi dell’anno con un utile netto normalizzato salito a 3,3 miliardi (+14%) battendo il consenso degli analisti, e un risultato netto di 3,2 miliardi dai 2,96 di un anno fa che riflettevano peraltro la plusvalenza legata alla cessione di Tua Assicurazioni (58 milioni netti). I risultati sono stati presentati ieri al mercato all’indomani del cda che ha nominato Giulio Terzariol direttore generale e deputy ceo di Generali.
Sul fronte della raccolta, i premi lordi raggiungono 73,1 miliardi, grazie alla performance del segmento Danni (+7,2%). La raccolta netta Vita ha raggiunto i 10,4 miliardi (+54,9%). Tutti i segmenti del Vita hanno contribuito: la linea puro rischio e malattia si attesta a 3,6 miliardi, i prodotti ibridi & unit linked a 4,672 miliardi e i prodotti risparmio tradizionali a 2 miliardi. Quanto all’asset management, il risultato operativo è in crescita del 9,9% a 429 milioni.
L’esposizione ai valori di mercato dei Btp «che il gruppo ha in ottica consolidata, è di 41,9 miliardi di euro», ha poi precisato il cfo di Generali Cristiano Borean, durante la presentazione dei conti. «L’esposizione aumentata ai titoli di Stato rappresenta la fiducia del gruppo nell'andamento dell’economia, coerentemente a come si sta comportando il mercato », ha aggiunto.
Borean è stato anche incalzato sul futuro del dossier Natixis: «Abbiamo già dato dei commenti ufficiali nel mese di settembre dove abbiamo confermato che Generali e la francese Bpce hanno rinunciato qualsiasi forma di break up fee riguardo a questa trattativa e che stanno provando a continuare a trattare per vedere se è possibile trovare eventualmente una soluzione e probabilmente entro il 31 dicembre ci sarà una risposta definitiva riguardo a questo tema».