Mediobanca, cda all'ultimo ruggito: "Offerta non congrua e rischiosa"

E Fitch rivede le prospettive su Piazzetta Cuccia

Mediobanca, cda all'ultimo ruggito: "Offerta non congrua e rischiosa"
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Un consiglio d'amministrazione durato poco più di un'ora, appena il tempo per salutarsi e vergare un comunicato che è un copia e incolla di vecchie dichiarazioni dell'ad Alberto Nagel (in foto). «L'offerta risulta priva di razionale industriale nonché priva di convenienza per gli azionisti di Mediobanca» e il nuovo corrispettivo (Mps martedì mattina ha annunciato un rilancio in contanti da circa 750 milioni di euro, ndr) «non è di per sé sufficiente, anche alla luce dei rischi di dissinergie e di distruzione di valore che caratterizzano l'offerta a mutare la precedente valutazione di non congruità e inadeguatezza». La valutazione è stata approvata a maggioranza dei presenti, con il voto contrario di Sandro Panizza e l'astensione della vice presidente Sabrina Pucci.

«Anche alla luce dell'entità della componente in azioni del nuovo corrispettivo rispetto alla componente in denaro, continua a porre a carico degli azionisti di Mediobanca gran parte dei rischi connessi al raggiungimento degli obiettivi strategici dell'offerta definiti da Mps». Secondo Piazzetta Cuccia, il fatto che l'istituto guidato da Luigi Lovaglio abbia rinunciato a raggiungere la soglia del 66,67% del capitale starebbe a significare la volontà di Siena di «assumere il controllo, anche di fatto, di Mediobanca, anche dinanzi ai rilevanti rischi di dissinergie e di distruzione di valore e specificamente individuati da Mediobanca nel Comunicato dell'Emittente». Curiosa affermazione.

Non è stata invece fornita alcuna indicazione su eventuali dimissioni del top management, ma questo tipo di situazione andrà delineandosi nelle prossime settimane quando sarà più chiara la proporzione del successo dell'offerta pubblica di acquisto e scambio di Mps. Il raggiungimento, appena il giorno seguente al rilancio, è infatti un segnale che nei prossimi giorni, verso la prima scadenza dell'8 settembre, possano intensificarsi le adesioni, dal momento che ora apportare le azioni è diventato conveniente e inevitabile anche per i più strenui difensori dell'attuale management. Intanto, ieri l'agenzia di rating Fitch ha fornito un piccolo assist a Nagel, portando le sue aspettative sul rating di Mediobanca a «negativo» dopo la bocciatura dell'operazione con Banca Generali che ha fatto perdere «i benefici che sarebbero derivati dall'operazione, tra cui l'ampliamento del business nel wealth management e nel private banking». Inoltre, ha avuto un ruolo il successo dell'offerta di Mps «considerando i rispettivi livelli di rating, i significativi rischi di esecuzione legati a un'operazione di tale portata e le potenziali ripercussioni negative sul franchise».

Intanto,

ieri i titoli di Mps e Mediobanca - venendo meno la pressione speculativa dovuta al risiko bancario - hanno messo in fila nuovi ribassi a -2,3% e -1,9 per cento. Mentre le adesioni all'Opas sono salite al 40,4 per cento.

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