Roma

La banda dei «narcos» d’argento

Dopo due anni d’indagini è stata smantellata ieri all’alba un’organizzazione di narcotrafficanti che importava cocaina dall’Argentina. All’operazione antidroga, scattata in seguito alle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Romina Incutti su richiesta del pm della Procura Maria Teresa Gregori e del pm Lucia Lotti della Dda, hanno partecipato oltre duecento agenti della Polizia ferroviaria e della Squadra mobile, con l’appoggio delle unità cinofile e di due elicotteri. In manette sono finite venti persone (arrestate tra Centocelle, Cinecittà, Montecompatri e Fiano Romano) con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti: tra queste alcuni latinoamericani, due calabresi e diversi romani dalla fedina penale ancora linda. Altri provvedimenti di custodia cautelare sono stati notificati a sei persone detenute all’estero. Fra loro un egiziano, considerato uno dei capi del sodalizio e attualmente in prigione a Parigi. All’appello mancano però ancora quattro individui, tutti di nazionalità straniera. L’inchiesta, denominata «Voyager», andava avanti dall’estate del 2004. Diretta da Massimo Bruno della Polizia ferroviaria e da Giuseppe Malacuso della sezione antidroga della Squadra mobile, aveva preso spunto dai sospetti su tre delinquenti d’infimo taglio (tutti con piccoli precedenti, tra cui furto e insolvenza fraudolenta) che frequentavano abitualmente la stazione Termini e che, di punto in bianco, avevano deciso di fare il salto di qualità dedicandosi al mercato dei stupefacenti. È stato seguendo i loro movimenti e mettendo i telefoni sotto controllo che è venuto alla luce il traffico internazionale.
L’organizzazione operava dal 1999 ed effettuava dai sette agli otto viaggi all’anno. Dall’Argentina la droga arrivava in aereo in varie capitali europee, in particolare ad Amsterdam e Bruxelles. In queste occasioni, per evitare di attirare l’attenzione ed eludere con maggiore facilità i controlli doganali, venivano scelti corrieri piuttosto anziani. Tra questi, ad esempio, un insospettabile settantenne di Centocelle che di mestiere faceva il commerciante di scarpe e che una volta, secondo quanto accertato dagli inquirenti, dopo aver smarrito all’aeroporto di Londra il bagaglio carico di droga era addirittura riuscito a farlo ritrovare dicendo di avere al suo interno il farmaco salvavita. Appena sbarcata nel Nord Europa la droga veniva presa in consegna da altri complici con l’incarico di trasportarla a Roma. La maggior parte delle volte in automobile (la più gettonata era la Chrysler Voyager, da qui il nome dell’operazione), altre invece in treno. Ma, grazie al lavoro degli investigatori, negli ultimi mesi il giocattolo si era incominciato a rompere: 26 le persone arrestate in flagranza di reato e 15 i chilogrammi di polvere bianca sequestrati. La cocaina, si è appreso ieri durante la conferenza stampa organizzata in Procura, costava in Argentina 7mila euro al chilo.

Pura all’88 per cento, veniva lavorata al suo arrivo e in seguito rivenduta in tutti i quartieri della capitale.

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