«Mi ha rotto lo specchietto retrovisore!». È così, con questa banalissima scusa che colpevolizza lignaro automobilista, che una banda di zingari agisce in autostrada e lungo le strade della Liguria importunando i conducenti. Lo scopo di questo articolo è di raccontare una recente esperienza personale in prima persona, affinché ogni lettore si renda conto di come agiscono questi delinquenti. E soprattutto come comportarsi qualora si abbia la sventura di essere presi di mira mentre si è al volante pensando ai fatti propri.
La mia «avventura» risale a lunedì 10 settembre quando, intorno alle 11, mi trovavo sullautostrada A10 Savona-Genova, in direzione del capoluogo, tra Voltri e Pegli. In quel momento ero sulla corsia di sorpasso e andavo regolarmente a poco più di 80 chilometri orari, con la strada assolutamente libera davanti a me. Ad un certo punto sento un colpo, come di qualcosa che avesse urtato la carrozzeria. Non un grosso colpo, per intenderci: più o meno come se un sasso avesse colpito la macchina. Mi guardo intorno ma non vedo nulla, né auto né ostacoli di alcun genere.
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