Il Bardo mette alla prova gli allievi di Gabriele Lavia

Diciotto giovani attori guidati da un maestro d’eccezione come Gabriele Lavia. Un’opera lieve ma illuminante quale Molto rumore per nulla di Shakespeare. Un palcoscenico-mondo che si fa specchio delle illusioni umane. Canzoni, balli e costumi colorati per riempire il tutto di energica vitalità.
Sono questi i perni attorno ai quali ruota il titolo d’apertura della nuova stagione del teatro India (al via questa sera) e attorno ai quali si organizza l’idea di un momento spettacolare che sia anche - e soprattutto - occasione di crescita per artisti in erba, per talenti in via di definizione. Con questo lavoro, di cui Lavia firma regia e scene, si inaugura infatti un programma quest’anno particolarmente incline a valorizzare le generazioni future e la scena di domani. E lo si fa partendo da Shakespeare, dal padre della modernità, dall’architetto sommo di intrighi, equivoci, scambi di persona, sentimenti controversi e sofferti. «In questa commedia - spiega il regista - sono contenuti temi chiave come il dilemma esistenziale tra l’essere e l’apparire, il tema del doppio, dello specchio, della maschera.

Dov’è la verità? In ciò che è, in ciò che si vede o in ciò che appare?» Sullo sfondo di una Messina assolata e mediterranea, si consumano trame poi svelate, amori negati e poi coronati, in un fragoroso polverone di intoppi destinato ovviamente a risolversi in «nulla». Info: 06/ 55300894.

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