Bari, la cricca e i lavori al teatro Petruzzelli ll Ros dei carabinieri: indagini già due anni fa

Già due anni fa i carabinieri avevano indagato sul reastauro del teatro costato il 150% in più. Il commissario a De Santis: "Meglio se non dire nulla". Il sindaco Emiliano scarica sul governo Prodi. Il socio di Anemone: "Appalto sforato di 6 milioni: accettabilissimo"

Bari, la cricca e i lavori al teatro Petruzzelli  
ll Ros dei carabinieri: indagini già due anni fa

Bari - C’erano già arrivati all’inizio del 2008 i carabinieri del Ros di Firenze ad annusare perplessi l’appalto del teatro Petruzzelli di Bari. Tanto da scendere in Puglia per fotografare e annotare il contenuto del «tabellone posto sul cantiere», soffermandosi su alcuni dei nomi su cui puntava l’inchiesta, ancora lontana dall’essere svelata, e ricostruendo intrecci e conoscenze. Del teatro barese si occupa la prima volta una lunga informativa datata 15 ottobre 2009, che analizza, partendo dalle figure di Angelo Balducci e Fabio De Santis, l’esistenza di una cricca «finalizzata alla illecita ripartizione dei lavori appaltati nell’ambito dei Grandi Eventi in oggetto indicati». Ed è intercettando costruttori e progettisti «arrabbiati» per l’esito della gara per i lavori del nuovo auditorium di Firenze che si arriva fino al capoluogo pugliese.

Tutto comincia il 12 gennaio 2008, con un’intercettazione tra l’architetto Marco Casamonti e l’imprenditore Vincenzo Di Nardo, che discutono criticamente del progetto vincitore della gara per l’auditorium. Il primo sbotta: «Te lo sai che Salvo Nastasi... io c’ho i documenti in mano... Salvo Nastasi era in commissione... come questa qui... del teatro Petruzzelli di Bari... era il presidente di commissione... ed ha rivinto la Sac (la società di Emiliano Cerasi, ndr) cioè nel teatro Petruzzelli di Bari c’era lo stesso presidente di commissione ed ha rivinto la stessa impresa... ed io c’ho in mano i documenti». Casamonti sbaglia. Il presidente della commissione giudicatrice, a Bari, era Silvio Albanesi, che gli inquirenti hanno intercettato mentre parla con Diego Anemone. Nastasi, allora direttore generale per lo spettacolo dal vivo con Rutelli (e ora capo gabinetto di Bondi), nei lavori per il teatro barese era «subcommissario», dietro Balducci. Ma tant’è, il Ros si insospettisce e decide di approfondire. E il giorno in cui le utenze di Fabio De Santis vengono messe sotto controllo, il 22 gennaio 2008, i carabinieri intercettano subito una telefonata tra il funzionario delle Infrastrutture (responsabile del procedimento per la ricostruzione del Petruzzelli) e Vito Barozzi, in cui i due concordano di vedersi il giorno dopo. Il Ros annota: «Occorre anticipare che l’imprenditore Vito Barozzi è il presidente del cda della scarl Ricostruzione Teatro Petruzzelli, in cui compare come consigliere anche Cerasi Emiliano della Sac spa di Roma, aggiudicataria dei lavori del nuovo teatro di Firenze. In più (...) Vito Barozzi è altresì aggiudicatario dei lavori di restauro del museo nazionale di Reggio Calabria (...) nell’ambito del programma per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia (...). L’impresa di Barozzi (...) compare, insieme all’impresa Anemone Costruzioni srl, nella citata Consortile Maddalena scarl costituita per l’esecuzione dei lavori della sala conferenze alla Maddalena». Lo stesso giorno, De Santis chiama il referente dell’altra impresa dell’Ati, Cerasi della Sac: «Si rileva subito – scrive il Ros - che il rapporto fra i due è molto confidenziale; Cerasi chiede conferma a De Santis per l’incontro a Bari (...): “Fabietto ti volevo dire, io sto spostando tutto, ci vieni venerdì a Bari? (...) ah, è confermato”. (...) Cerasi (che raccomanda la presenza di Martines, l’altro subcommissario, ndr) chiede conferma della presenza di Salvo, alludendo a Salvo Nastasi (...): “Salvo verrà?”. De Santis: “Sì Salvo viene”».

Gli inquirenti scrivono che l’incontro è «riferito certamente ai lavori di restauro e recupero funzionale del teatro Petruzzelli di Bari, appaltati dall’ufficio Commissario Delegato presso il Mibac». E allegano una foto del tabellone dei lavori, che scattano il 24 gennaio del 2008. Un anno dopo, il 29 gennaio del 2009, un’altra intercettazione, tra Nastasi e De Santis (che parlano della posa della prima pietra dell’auditorium fiorentino), riporta l’attenzione sul Petruzzelli, e su quella variante di programma che aveva fatto lievitare il costo di 13 milioni di euro. Nastasi: «Mi raccomando che non esca questa storia che ci vogliono altri soldi da parte dei Beni Culturali eh?... succede un inferno (...) capito Fabio?..

. (...) no perché voi andate a ruota libera... tipo Petruzzelli, quindi non diciamo nie... (...) non si parla di altri fondi». E adesso le carte di quell’appalto per un restauro «a ruota libera» sono nelle mani del Ros.

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