Barocco Savall e le musiche «mediterranee»

Sarà forse ricordata come l’edizione più prestigiosa degli ultimi anni per il festival Barocco in corso in questi mesi a Viterbo e provincia. Un prestigio e un rilievo internazionale dovuto essenzialmente ai grandi nomi che hanno imparato a divenire habituè di questa vetrina musicale laziale. L’ultima «bacchetta» d’oro in arrivo è quella di Jordi Savall, atteso per domani (ore 21) all’Abbazia di San Martino al Cimino dove dirigerà il prestigioso ensamble Hespèrion XXI. In programma un repertorio di musiche dal sicuro profumo mediterraneo (Mare Nostrum il titolo della serata). Si tratta di un dialogo tra musiche cristiane, sefardite, ottomane e arabo-andaluse che vanno dal XVII al XVIII secolo e pressoché sconosciute al grande pubblico europeo. Un programma questo che fa ormai parte integrante del repertorio dell’ensamble che Savall, grande violoncellista e filogogo musicale, ha fondato nel ’74 proprio per recuperare i valori di una tradizione musicale tra le più importanti e le meno frequentate.
Il giorno seguente, il festival i sposterà nella trecentesca chiesa di S.

Maria della Verità a Viterbo dove l’Ensembrel 415, sotto la direzione della violinista Chiara Bianchini, proporrà il Concerto Grosso op. 6 n. 4 di Arcangelo Corelli, Sonata op. 2 n. 2 di Tomaso Albinoni e il Concerto Grosso n. 12 di Francesco Geminiani.

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