New York - Marco Belinelli, dopo Andrea Bargnani. Il cestista di San Giovanni in Persiceto è stato scelto dai professionisti americani per giocare nel campionato più bello del mondo. Numero 18, Golden State Warriors. San Francisco, California. Che vuol dire primo giro, contratto garantito per qualche anno nella Nba. Soldoni, ma anche stimoli, riflettori e lustro per la palla a spicchi azzurra. Non è stato scelto al numero 1 come Bargnani l'anno scorso, ma Belinelli ha un fisico diverso, è un altro tipo di giocatore. Non è l'europeo sopra i due metri, gran fisico, discreto tiro e presenza in area. Belinelli è il prodotto più tipico del basket italiano. Agile, snello, mano caldissima dalla distanza, braccia lunghe per la difesa, gambe veloci per pompare il contropiede. Lo sanno bene gli americani, che lo videro strabiliare in maglia azzurra contro Lebron James e Carmelo Anthony ai Mondiali in Giappone dello scorso settembre. Lo avevano puntato, ora se lo sono portato a casa.
"Pronto per la Nba" Ora gli metteranno addosso almeno dieci chili e gli insegneranno che non serve difendere tutte le partite, basta iniziare dai play off. La tecnica è salva. Nella "terra del sole" allena il vecchio maestro Don Nelson che ha formato tanti campioni, ultimo il tedesco Mvp della scorsa stagione Dirk Nowitzki. Belinelli, 21 anni, non sta nella pelle. "So che coach Nelson è un grande coach, sono orgoglioso di giocare nella sua squadra". Nessun timore per la nuova esperienza da pro Usa: "Penso di essere pronto, devo comunque migliorare molto, ma penso di andare bene per la Nba. In quetso momento inizia la mia vita Nba". Come tutti gli europei alla prima esperienza negli States il sogno è uno solo: "Giocare contro Kobe Bryant, è un idolo per me". Poi visto che la stella dei Lakers ha chiesto di cambiare aria il sogno diventa un altro: "Magari giocare insieme a lui, perché no?".
Emozioni e sogni "È stata un’emozione fortissima, indescrivibile" racconta la guardia 21enne dopo il draft. "Ero molto nervoso - aggiunge - adesso sono molto più tanquillo. Sentire il mio nome in Nba è una cosa indimenticabile". Belinelli si è detto felice di poter giocare a San Francisco. "Ora che so cosa mi aspetta sono felice. Ho un grande allenatore e grandi campioni come compagni di squadra".
Un pensiero va alla Fortitudo Bologna, dove è cresciuto: "A Bologna ho dato tutto. Non dimenticherò mai gli anni con la Fortitudo: lo scudetto, anche la finale di Treviso. Mi spiace per quest’anno ma il tifo Fortitudo resta uno dei più caldi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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