
La Corte distrettuale per il Distretto meridionale della California è chiamata a giudicare il caso della tequila lanciata da Michael Jordan a causa dell'accusa di pubblicità ingannevole rivolta al prodotto, i cui ingredienti non corrisponderebbero affatto a quanto riportato nell'etichetta.
Un'accusa grave, quella rivolta da un gruppo di consumatori attraverso una class action alla Cincoro Blanco, una tipologia di superalcolico da 75 cl che si trova in commercio anche in Italia al costo di circa 120 euro: secondo i dati in possesso di chi ha deciso di adire le vie legali, infatti, la tequila non sarebbe affatto realizzata con agave al 100%. A finire in tribunale la Cinco Spirits Group, azienda specializzata nella produzione di superalcolici cofondata nel 2019 dall'ex stella dei Chicago Bulls e che annovera tra gli azionisti personaggi di spicco dello sport a stelle e strisce come Serena Williams.
Alla base dell'inchiesta c'è l'iniziativa privata di un certo Nabil Haschemie: dopo aver acquistato una bottiglia di tequila Cincoro Blanco, sulla cui etichetta è esplicitamente indicato "realizzaata con agave blu Weber matura al 100% proveniente da Jalisco", l'uomo sarebbe rimasto scottato dalla prova assaggio. Convinto del fatto che l'indicazione fosse ingannevole, Haschemie ha portato un campione del superalcolico in laboratorio per effettuare delle specifiche analisi e comprendere la natura del prodotto.
Secondo quanto emerso dai risultati dell'esame, sarebbero presenti tracce di etanolo non derivanti dalla famosa agave citata dalla pubblicità e dall'etichetta, per cui l'uomo ha deciso di farsi portavoce di una class action contro la Cinco Spirits Group: l'accusa è quella di pubblicità ingannevole. Secondo Haschemie, se sulla bottiglia fosse indicato ciò che il prodotto contiene davvero, pochi comprerebbero quella tequila, spinta solo dal nome di Jordan, o sarebbero disposti a spendere una cifra ritenuta troppo alta, vista la scarsa qualità degli ingredienti.
Data la tendenza a sofisticare il prodotto, il Consejo Regulador del Tequila impone regole molto ferree per garantire trasparenza ai consumatori. Come rivelato in tempi recenti dal portavoce del Consiglio Messicano dell'Agave Remberto Galván Cabrera, citato durante l'accusa a Jordan e soci, nel momento in cui il costo dell'agave iniziò a lievitare, i grandi produttori di tequila presero l'abitudine di "mescolare alcol di canna da zucchero ai loro prodotti, che poi vendevano come 100% agave". Ed è ciò di cui sarebbe accusata quindi l'azienda di Jordan.
I legali di Cinco Spirits Group si sono detti pronti alla battaglia legale, e in un comunicato hanno ribadito che la tequila incriminata è prodotta utilizzando esclusivamente agave Blue Weber al 100%: "Siamo fermamente convinti dell’integrità del nostro marchio e lo difenderemo con forza anche in
tribunale". Come detto, non si tratta di un caso isolato: lo scorso maggio a finire nell'occhio del ciclone, con la medesima accusa, era stata la tequila realizzata dalla Casamigos di proprietà di George Clooney.