Luca Telese
da Roma
Franco Debenedetti non è tipo da ricorrere alla diplomazia, o seguire le correnti. E infatti, sullinchiesta Antonveneta, ancora ieri il senatore Ds, ripeteva parole fuori dal coro: «Per Fiorani larresto è una misura esagerata». Oggi, mentre da più parti si grida alla «nuova tangentopoli», si sforza di veder chiaro e di evitare la «notte nera». Nel giorno in cui si diffonde la notizia delliscrizione di Consorte nel registro degli indagati, difende lUnipol, i Ds, precisa che linchiesta «va circoscritta alle responsabilità reali». E spiega perché a suo parere alcune delle operazioni più discusse in queste ore - lUnipol-Bnl e la Bpi Antonveneta - sono tecnicamente ineccepibili.
Senatore Debenedetti, a lei piace andare controvento?
«Dice? Io ricordo che mercoledì sera a Porta a porta cera seduto accanto a me Divo Gronchi, nuovo direttore generale della Popolare italiana, sintende con il placet dei Pm»
Insomma, tutto il contrario che un uomo di Fiorani.
«Esatto. Richiesto della sua opinione di esperto banchiere sul valore strategico delloperazione Bpi-Antonveneta, ha risposto senza esitazioni: stra-or-di-na-ria».
Quindi?
«Unoperazione straordinaria per la banca, dunque probabilmente anche per il Paese, andata a monte per le disonestà - se le accuse saranno provate - di poche persone, Fiorani & Co. Per questo, è un altro il capo di imputazione che contesterei».
Quale?
«Danno aggravato al capitalismo italiano. Dunque al Paese».
Insomma, lei distingue.
«Sì: tra i comportamenti della persona fisica e le attività della società».
Anche dopo la notizia che Consorte è indagato?
«Provo a spiegarmi con unipotesi paradossale: supponiamo che a casa di Consorte trovino del materiale pedo-pornografico. Forse questo cambia i profili, strategici, finanziari, di legittimità delloperazione Unipol-Bnl? Forse un passo ambizioso. Ma perché un gruppo di azionisti, il movimento cooperativo, che conta oltre un milione di soci, non ha diritto di perseguire un suo disegno strategico? Non siamo sempre lì a ripetere che il male del nostro capitalismo è la mancanza di nuovi soggetti imprenditoriali?».
Quindi lei non ha sospetti?
«Loperazione è stata passata ai raggi X da Antitrust, Consob, Covip. Manca solo il giudizio finale di Bankitalia».
Lei crede alla garanzia di questi istituti, ci sta dicendo.
«Perché, lei no? Perfino i rilievi di Bce e della Commissione Ue riguardano le nostre norme, che danno eccessiva discrezionalità a Bankitalia».
Il pronunciamento che manca, quello di Bankitalia, non è facile in questo clima...
«Unosservazione di cui non posso disconoscere il fondamento».
Sì, ma non può negare la collateralità della cooperazione ai Ds. Questo porta la politica nelle banche...
«Perché tra i soci delle cooperative molti sono simpatizzanti Ds e forse qualcuno - udite udite - è perfino amico di DAlema? Cosa si dovrebbe dire allora di tutte le grandi banche italiane, in cui hanno partecipazioni rilevanti, a volte determinanti, le Fondazioni, i cui vertici sono per statuto di nomina pubblica, cioè politica?»
Dicono che i Ds siano stati teneri con Fazio perché la sua linea favoriva lUnipol.
«Questa poi! Per fortuna ci sono i fatti, gli atti parlamentari. I Ds sono il solo tra i grandi partiti che ha proposto, sostenuto e votato costantemente e unanimemente per modificare le regole di governance e i poteri di Bankitalia. Non lhanno fatto Fi, la Lega, lUdc».
Nemmeno i vostri alleati della Margherita, cioè?
«Non in modo così coerente e unanime».
Però è vero che non avete chiesto le sue dimissioni.
«Falso. Cè un documento Ds votato allunanimità che chiede al Governo di azionare quanto previsto dallo Statuto della Banca, e cioè chiedere al Consiglio superiore di sfiduciare il Governatore. È Berlusconi che non lha fatto. E mente quando dice che non può far nulla».
Ma quale è il suo giudizio su Fazio, scusi?
«La storia è lunga. Possiamo farla iniziare con le due Opa negate, poi Bipop Carire, le coperture date alla banche per i bond Argentina, per Cirio, Parmalat.
Morale della favola?
«Basta con le criminalizzazioni indiscrimate».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.